Acquasanta, arriva Franceschini
"Ministro, salva la piscina termale"

Il ministro con alcuni acquasantani
Il ministro con alcuni acquasantani
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Lunedì 1 Agosto 2016, 09:25
ACQUASANTA TERME Dario Franceschini, ministro del turismo e dei beni e delle attività culturali del governo Renzi, ha fatto tappa nel weekend nel centro termale. Non si tratta di una visita occasionale. Il ministro Franceschini è un amante della zona e non è la prima volta che viene ad Acquasanta Terme. Franceschini è giunto a sorpresa nel tardo pomeriggio di sabato e si è fermato a mangiare una pizza in paese. La sua presenza è stata subito notata dai residenti che lo hanno riconosciuto e interpellato in particolare modo per chiedergli un intervento per il risanamento delle terme di Acquasanta. Fra questi Giuseppe Parlamenti che lo ha accompagnato durante il suo breve soggiorno. «Ho chiesto al ministro di darci una mano. Per noi riaprire la piscina termale sarebbe un volano per l’economia del paese». Esiste un plafond ministeriale di duecento milioni a disposizione dal quale attingere «ma ci vuole - ha detto il ministro - l’impegno dei sindaci interessati». C’è ancora tempo ma bisogna fare in fretta. Un altro tentativo verrà fatto al Fai nell’ambito del capitolo di finanziamento “I luoghi del cuore”. Dopo avere dormito a Pomaro il ministro ieri mattina ha camminato fra i boschi per poi effettuare un’ultima tappa.Il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha visitato nella mattinata, accompagnato dal sindaco Sante Stangoni, Giuseppe Parlamenti e Fausto Giobbi, il cimitero di Pozza dove sono sepolte le vittime della rappresaglia nazifascista che l’11 marzo del 1944 provocò oltre 40 morti tra civili e partigiani di diverse nazionalità, tra cui inglesi, statunitensi, greco-ciprioti, jugoslavi e italiani raccolti nella formazione della Banda Bianco, unità che aveva condotto con successo diverse azioni alle spalle della linea Gustav nell’inverno di quell’anno. «Un luogo struggente - ha dichiarato il ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini- che ricorda uno degli episodi meno conosciuti della Resistenza».
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