Ascoli, pagamenti lumaca dell'Arengo
In difficoltà imprese e fornitori

Ascoli, pagamenti lumaca dell'Arengo In difficoltà imprese e fornitori
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Venerdì 19 Giugno 2015, 19:58 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 15:49
ASCOLI - ​Una media di 115 giorni per pagare fornitori comunali di beni, servizi e quant'altro in questo 2015. Tempi più che raddoppiati rispetto al 2014, a Palazzo Arengo. Cercando di tamponare e scaglionare il saldo delle fatture per non mettere in difficoltà gli stessi fornitori che, in realtà, soffrono e stringono i denti. Consideriamo le sforbiciate continue ai trasferimenti statali e regionali, consideriamo le richieste crescenti per tenere botta sul sociale, prendiamo anche in considerazione la situazione globale che non spinge l'Arengo a mettere mano ulteriormente alla leva fiscale ed ecco trovata una spiegazione alla grave crisi di liquidità e di manovra finanziaria che sembra paralizzare il Palazzo. Un rallentamento dei flussi di cassa, tra la cinghia che si stringe e il Governo che chiede sacrifici, che sicuramente incide soprattutto sulle piccole imprese che eseguono lavori per conto dell'Amministrazione comunale. Del resto, andando a verificare il dato fornito dallo stesso ente, la frenata per quel che riguarda i pagamenti è evidente: nel 2013, il calcolo relativo a quello che tecnicamente è individuato come l'indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, portava ad una media di 63 giorni per vedere saldate le fatture dei fornitori; l'anno scorso, ovvero il 2014, aveva addirittura abbattuto i tempi, con l'Arengo che è riuscito a portare lo stesso indicatore ad una media addirittura di 51 giorni per il pagamento di servizi, beni, forniture ed opere pubbliche. Un parametro che si era abbassato addirittura a 41 giorni escludendo le opere e considerando solo servizi e beni. Insomma, meno dei classici 60 giorni che dovrebbero rappresentare il parametro di riferimento standard. Per il primo trimestre del 2015, però, il rallentamento dei pagamenti balza agli occhi senza bisogno di interpretazioni: una media di 115 giorni di attesa - quindi più che raddoppiata - per poter incassare i propri crediti, da parte dei fornitori, considerando le difficoltà dell'ente a livello di liquidità e flussi di cassa. Della serie: sulla carta i conti tornerebbero, ma all'atto pratico non è così semplice...

In realtà, proprio per non appesantire situazioni aziendali già critiche o in un equilibrio precario, l'Arengo ha cercato anche di aprire una strada alternativa, per tutti coloro che magari non riescono ad aspettare tempi così lunghi, con un apposito avviso per individuare gli istituti di credito o gli intermediari finanziari disponibili a stipulare un accordo per erogare denaro ai fornitori dell'Arengo, con certificazione del debito a garanzia. A farsi avanti è stata la sola Banca Sistema spa, con sede a Milano. Ed ora, dopo aver proceduto alla firma dell'apposita convenzione, per le ditte in credito con il Comune e da tempo in attesa di essere pagate, c'è questa possibilità di sbloccare prima del previsto il pagamento attraverso questo accordo raggiunto con la banca per un'anticipazione (ovviamente detraendo gli interessi). In pratica, i fornitori possono sancire un accordo con l'istituto di credito convenzionato per poter cedere, di fatto, le loro spettanze nei confronti dell'Arengo.
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