Richieste di esami e visite inevasi. Ascoli, c’è lo sportello “Sos liste d’attesa”

Antonio Canzian ed Emidio Nardini
Antonio Canzian ed Emidio Nardini
di Alessandra Clementi
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Sabato 13 Aprile 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:20

ASCOLI Nasce ad Ascoli uno sportello “Sos liste d'attesa” con l'obiettivo di supportare i cittadini per imporre il rispetto del tempo di attesa delle prestazioni stabilito dalla legge. «L'attuale situazione della sanità picena rende fondamentale l'attivazione del progetto», afferma Emidio Nardini. Sarà uno sportello di accompagnamento sia per la preparazione sia per seguire poi l'iter del ricorso individuale. Sarà aperto ogni mercoledì dalle 16:30 alle 19 nella sede del comitato elettorale di Nardini.

Il cittadino racconterà la problematica, sarà acquisita l'intera documentazione.

Si potrà così procedere con una prima segnalazione nella quale si richiede all'Ast l'effettuazione della prestazione intramuraria per accertamenti diagnostici con esclusivo pagamento del ticket. Se non ci sarà risposta entro i termini, sarà inviata una seconda missiva con la quale si notifica all'Ast l'acquisto da erogatore privato delle prestazioni diagnostiche prescritte, con richiesta di rimborso. «Per legge si ha diritto alla cura nei tempi indicati e nel luogo più vicino. Nelle strutture dove non vengono rispettati i tempi massi di attesa individuati dalla Regione si potrà attuare il blocco dell'attività libero professionale intramuraria e addirittura potranno essere rimossi i direttori generali», dicono Emidio Nardini e la referente del progetto Patrizia Ciccanti.

Il piano di recupero

«Il nuovo piano di recupero delle liste di attesa è una goccia nell’oceano visto che si andranno a recuperare solo 160.000 prestazioni specialistiche e 3.000 ricoveri». Accusa che arriva dai consiglieri sambenedettesi del centrosinistra Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci. «Una scelta- affermano gli esponenti di centrosinistra – quella di tentare di recuperare le prestazioni che avvantaggerà la sanità privata, vista la carenza di personale e strumentazioni negli ospedali pubblici, come confermato dalla stessa Natalini, che precisa di volersi avvalere della collaborazione del privato in caso di applicazione di uno sconto del 5%. Per la direttrice si fanno troppe mammografie, “addirittura” molte pazienti si sottopongono all’esame una volta l’anno e non come raccomandato dalle linee guida ogni due anni» dicono i due consiglieri.

«Addirittura l’assessore regionale Saltamartini ci avverte che nel breve periodo ci saranno ulteriori sacrifici per le Marche del Sud, visto che la Regione avrebbe intenzione di investire maggiori risorse al Nord per interrompere l’emorragia della mobilità verso l’Emilia Romagna. Andando avanti così i pazienti della provincia di Ascoli tra qualche anno dovranno imparare a curarsi da soli». Il centrosinistra interviene anche sui tagli annunciati sia per i tecnici radiologi che il 20% del personale non riconfermato: «Scelta scellerata».

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