Ascoli, torri Merli pericolanti in centro
Un tunnel per proteggere gli alunni

Le torri Merli pericolanti
Le torri Merli pericolanti
2 Minuti di Lettura
Domenica 18 Settembre 2016, 11:20
ASCOLI Il tunnel “salvapedoni” in via delle Torri ad Ascoli è praticamente pronto. Il cantiere aperto dall’Arengo in tempi record ha portato, grazie ad un tour de force delle ultime ore, alla realizzazione della struttura che dovrà tutelare tutti coloro che passeranno nel tratto di marciapiede sottostante la zona delle torri Merli. Laddove il rischio è rappresentato dalla possibile caduta di pietre proprio dall’immobile. Una corsa contro il tempo soprattutto garantire la sicurezza anche per gli studenti che proprio da domani, dopo il rinvio disposto dal sindaco Castelli, torneranno in classe proprio nella scuola di Sant’Agostino, di fronte a palazzo Merli. L’Amministrazione comunale ha, quindi, premuto sull’acceleratore per adeguarsi alla prescrizione imposta dai tecnici della Protezione civile nel momento di dichiarare proprio l’agibilità della scuola elementare di Sant’Agostino, con l’indicazione della necessità di «messa in sicurezza con uscita di fuga dal pericolo delle torri Merli». A questo punto, però, resta l’attuazione dell’ordinanza per quanto intimato ai privati, ovvero ai proprietari delle torri. Dal momento della notifica dell’ordinanza comunale, i proprietari dell’immobile Merli dovrebbero procedere entro tre giorni a realizzare un’impalcatura protettiva delle torri per evitare distacchi di pietre, mentre dovrebbero disporre, entro venti giorni, la realizzazione di indagini strutturali per un «monitoraggio del quadro fessurativo al fine di verificare l’evoluzione del dissesto» delle torri. Ad oggi risulta che i proprietari hanno già provveduto a far redigere alcune prove per verificare lo stato delle strutture, ma che sul completamento delle indagini stia incidendo anche la procedura burocratica che prevede anche l’autorizzazione della Soprintendenza archeologica. Ora, però, si dovrà capire cosa decideranno i privati. Ma, nel caso in cui entro i tre giorni previsti non dovessero scattare i lavori di sistemazione dell’impalcatura sulle torri, il Comune – come indicato nella stessa ordinanza – si è dichiarato pronto ad intervenire direttamente per ingabbiare gli storici manufatti e poi procedere con la relativa richiesta di rimborso. Nello specifico, l’intervento da realizzare consiste nella realizzazione di «un’impalcatura aderente alle torri medesime e dotata di mantovana a sbalzo, delle dimensioni di 25 metri di lunghezza, 4,50 metri di altezza minima da terra e 2,50 metri di sporgenza, in proiezione orizzontale (in modo da proteggere anche il passaggio delle auto)». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA