Ascoli, nei filmati di due telecamere
la verità sulla morte di Livia Di Nicola

Le indagini della polizia nel luogo dove è stato trovato il corpo di Livia Di Nicola
Le indagini della polizia nel luogo dove è stato trovato il corpo di Livia Di Nicola
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- Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 10:49

ASCOLI - L’inchiesta sulla morte di Lidia Di Nicola, la mamma di 50 anni scomparsa da casa il 22 gennaio e ritrovata senza vita sul Colle dell’Annunziata potrebbe registrare una svolta. Infatti, gli agenti della squadra mobile hanno proceduto a sequestrare i filmati che le telecamere a circuito chiuso, di cui sono dotate due ville ubicate a poca distanza dal punto in cui è stato rinvenuto il cadavere della donna, hanno registrato nei giorni precedenti. 

 



Immagini nelle quali potrebbe comparire la vittima. Nel caso in cui Lidia dovesse apparire in compagnia di una persona, automaticamente potrebbe scatterebbe una nuova ipotesi di reato. 

Se invece le immagini dovessero evidenziare che la donna ha imboccato il viottolo da sola, al culmine del quale è poi finita lungo il sottostante costone, il sostituto procuratore Umberto Monti, il quale attende l’esito della visione delle immagini, confermerà che si sta indagando per il reato di istigazione al suicidio. Un fatto tecnico per permettere di effettuare alcune indagini specifiche. Il medico legale Pietro Alessandrini, infatti, durante la ricognizione cadaverica, non ha rilevato alcun segno di violenza. Una volta rigirato il corpo, anche sulla parte sinistra, dove si trovava adagiata, nessun segno che possa far sospettare che Lidia Di Nicola possa essere rimasta vittima di un’azione violenta.

Da una prima ricostruzione la vittima, giunta in cima al viottolo avrebbe cominciato ad accusare i primi sintomi di un malore. Piano piano è scesa lungo il costone fino a quando, ormai impossibilitta a procedere, si è adagiata sul terreno appoggiandosi con il fianco sinistro su una siepe di rovi. Quindi l’autopsia dovrà stabilire, oltre a quando risalirebbe il decesso, se il la morte è da attribuire a un malore o a una overdose di farmaci. In quest’ultimo caso la donna, ormai decisa a farla finita con la vita, potrebbe aver preparato una overdose mortale composta dai medicinali che assumeva. 
Il decesso è da far risalire ad almeno due o tre giorni prima. Tra l’altro un residente di una villa della zona, venerdì mattina ha percorso lo stesso viottolo per una passeggiata con il cane. In genere gli animali hanno un fiuto potente che riesce ad individuare la presenza di un corpo umano ma nella circostanza non ha avvertito nulla.

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