Ascoli, interrogazione parlamentare
su assunzioni e appalti alla Start

Il deposito della Start
Il deposito della Start
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Giovedì 25 Febbraio 2016, 10:03
ASCOLI - La senatrice Fucksia assieme ai parlamentari Vacciano, De Pietro, Mussini, Campanella e Simeoni ha presentato un’interrogazione parlamentare sul crac alla Start derivante dal mancato incasso di biglietti e abbonamenti per la tratta per Roma, oggetto di un’inchiesta della magistratura. 
I senatori chiedono al ministro dei trasporti “se voglia avviare un'indagine di controllo riguardo alla regolarità o meno nell'affidamento degli appalti, nel conferimento degli incarichi, della situazione bancaria, come pure sui concorsi e sulle assunzioni avvenuti negli ultimi anni; se voglia valutare eventuali responsabilità di tutti coloro che avevano l'obbligo di controllare l'operato della società, nonché eventuali incompatibilità rispetto ai compiti ai ruoli; se reputi necessario un riassetto del settore del trasporto pubblico locale, che negli ultimi 30 anni ha accumulato ritardi e inefficienze che ricadono direttamente sugli utenti e sui cittadini tutti, i quali pagano un elevato deficit di efficienza e di produttività in una regione già gravemente penalizzata per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico sia stradale che, soprattutto, ferroviario”. E ancora si chiede di sapere: “se il ministro sia a conoscenza delle gravi condizioni economiche in cui versa l'azienda pubblica Start di Ascoli Piceno, che da oltre un anno occupa le cronache locali a causa di un forte ammanco economico, procurato a quanto pare da un'agenzia che non riversava alla Start gli incassi relativi alla vendita dei biglietti, e se non intenda intervenire per verificare che le condizioni economiche dell'azienda non portino a determinare presto l'interruzione del pubblico servizio di fondamentale importanza per il territorio interessato, e che dovrebbe garantire ai cittadini la linea dei trasporti locali”.
Nella premessa si ricorda come l’attuale presidente della Start Caserta abbia denunciato ammanchi, carenze contabili, amministrative e organizzative, assunzioni senza selezione, crediti e corrispettivi dei partner mal gestiti, compensi d'oro per consulenze e sponsor, inviando tutti gli atti alla Procura della Repubblica. Il passivo di bilancio ammonta ad oggi a 1.135.000 euro. “È stata sì avviata una "spending review", ma senza un piano industriale concreto e con scelte che destano non poche perplessità, come ad esempio, la singolare decisione di vendere alcuni depositi per le rimesse degli autobus in un momento in cui il mercato immobiliare è paralizzato scrive Fuksia- . Inoltre, nonostante fosse stato annunciato che il nuovo consiglio di amministrazione non avrebbe avuto compensi, si è appreso che in realtà questi sono stati elargiti e anche aumentati del 30% rispetto al passato.
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