Faraotti investe ancora nel Piceno e acquisisce l’ex Rein di Rozzi. Fainplast valorizza i talenti: cerca chimici e ingegneri

Faraotti investe ancora nel Piceno e acquisisce l’ex Rein di Rozzi. Fainplast valorizza i talenti: cerca chimici e ingegneri
Faraotti investe ancora nel Piceno e acquisisce l’ex Rein di Rozzi. Fainplast valorizza i talenti: cerca chimici e ingegneri
di Luca Marcolini
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Aprile 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 07:24

ASCOLI - È ormai un polo di riferimento a livello mondiale per prodotti innovativi di alta qualità ma, al tempo stesso, rappresenta per il territorio ascolano un fiore all’occhiello e una realtà che continua ad investire nel Piceno e ad aprire le porte a giovani locali di talento per valorizzarli.

Fainplast, la creatura del noto imprenditore Battista Faraotti - oggi affiancato al timone della società dai figli Roberta e Daniele - punta nuovamente sulla zona industriale ascolana con l’acquisizione del complesso ex Rein, società appartenuta a Costantino Rozzi, dimostrando grande attaccamento alla città ancora oggi che, festeggiando i 30 anni di vita aziendale, si è trasformata in un colosso a livello internazionale grazie anche a una intelligente diversificazione su prodotti innovativi per settori come il fotovoltaico e il calzaturiero. Arriva, dunque, l’ennesimo investimento immobiliare targato Fainplast, con l’ex Rein che diventerà uno strategico punto di stoccaggio. Investimento che va ad affiancarsi agli altri già effettuati in precedenza e a un altro imminente, di grande importanza, su cui si mantiene ancora stretto riserbo. 

Pronti altri investimenti


 
«Quello per il complesso ex Rein – sottolinea Battista Faraotti – è l’ultimo investimento in ordine di tempo a cui ne seguiranno altri, tra cui uno importante in dirittura di arrivo. Utilizzeremo il complesso come punto ulteriore di stoccaggio, considerando che per un’azienda come la nostra questo aspetto è molto importante per garantire qualità e rispetto delle tempistiche di consegna ai nostri clienti in tutto il mondo, dalla Cina all’Arabia Saudito e ad altri Paesi oltreché in Europa.

Noi trasformiamo 500 tonnellate di materie prime al giorno e abbiamo bisogno di tantissimo spazio. Il nostro stabilimento è già di circa 90mila metri quadrati, ma dobbiamo dotarci di ulteriori superfici. Puntiamo sempre sulla zona industriale di Ascoli perché qui si lavora bene e questo è il nostro territorio. I problemi di infrastrutture? Organizzandosi si possono superare». Nello specifico, con l’acquisizione dell’ex Rein la Fainplast potrà contare su una nuova area di oltre 7mila metri quadrati di cui circa 3mila coperti. 

Le cifre


 
I numeri parlano chiaro: il fatturato 2022 di Fainplast ha superato del 25% quello dell’anno precedente, arrivando ad oltre 232 milioni di euro. Ma La formula vincente dell’azienda, oltre alla valorizzazione delle risorse umane, include senza dubbio l’innovazione. «Abbiamo rinnovato – conferma Battista Faraotti – tutti gli impianti aziendali che ora sono supertecnologici e automatizzati, cogliendo le opportunità offerte dalle leggi in materia e investendo circa 30 milioni di euro. In questo modo abbiamo innalzato notevolmente la qualità della nostra produzione diventando, tecnologicamente parlando, i primi in Europa. Nel frattempo, investiremo altri 5 milioni di euro per realizzare entro l’anno un impianto fotovoltaico in grado di coprire il 30% del fabbisogno di energia dello stabilimento, affiancandolo al cogeneratore già presente che coprirà un ulteriore 30% e, per la restante parte, affidandoci al mercato. Vogliamo essere previdenti, considerando che il costo energetico ha per noi un peso molto rilevante». 

Prodotti top


 
Ma è soprattutto l’innovazione dei prodotti che ha portato Fainplast sul tetto del mondo. «Non facciamo solo pvc – sottolinea Faraotti – Produciamo, infatti, anche materiale di alta qualità legato al settore fotovoltaico come cavi “halogen free” che sono fondamentali in grandi ambienti, come ad esempio le stazioni. In questo siamo leader a livello mondiale. Inoltre, produciamo anche un innovativo prodotto per calzature, Eva espanso, per i nostri clienti che lavorano per noti marchi del comparto moda».  

Cercansi giovani per lavorare

Battista Faraotti apre le porte della Fainplast ai giovani promettenti e validi per offrire loro una serie prospettiva professionale. «La fuga di cervelli? Noi i talenti del territorio vogliamo tenerli qui e valorizzarli». L'imprenditore fa riferimento, in particolare, a chimici, addetti commerciali con conoscenza di lingue straniere e adeguatamente formati in relazione ai prodotti dell’azienda e ingegneri. E su questo percorso è nata anche una importante collaborazione con UniCam e l’Università Politecnica delle Marche per attivare borse di studio. «Fainplast è cresciuta molto rapidamente – rimarca l’imprenditore – e oggi operiamo in tutto il mondo. Ma vogliamo continuare a farla crescere attraverso i talenti e le intelligenze, preferibilmente locali perché vogliamo trattenere qui le nostre eccellenze. Abbiamo bisogno di nuovi chimici, commerciali e ingegneri anche per continuare a innovare e diversificare. Grazie alla qualità dei nostri prodotti oggi affrontiamo il mercato mondiale a testa alta, ma abbiamo comunque l’esigenza di investire ancora sulle risorse umane. Porte aperte ai cervelli, dunque, considerando che vogliamo valorizzare i giovani talentuosi facendoli anche sentire imprenditori di loro stessi, riconoscendo loro le royalties sui nuovi prodotti a cui hanno lavorato». Su questa stessa linea si muove anche l’iniziativa avviata con le università marchigiane.

«Con gli atenei coinvolti – aggiunge Battista Faraotti – abbiamo voluto istituire delle borse di studio per intercettare i giovani laureati maggiormente meritevoli. E sono proprio le Università a segnalarceli per un loro inserimento in azienda. Ma, oltre a questo percorso, chiunque abbia i requisiti richiesti e ritenga di avere le giuste caratteristiche può farsi avanti. Per noi le risorse umane hanno un grandissimo valore e c’è anche chi ha lasciato un posto fisso per venire con noi. Da questo punto di vista, curiamo moltissimo il welfare aziendale perché i nostri dipendenti e collaboratori sono la nostra ricchezza. Ad esempio, oltre a riconoscimenti specifici, abbiamo anche comprato auto elettriche con le quali possono venire al lavoro in maniera condivisa e risparmiare».

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