Anpi e Pd chiedono le dimissioni
dell'assessore Antonini

Anpi e Pd chiedono le dimissioni dell'assessore Antonini
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Lunedì 6 Gennaio 2014, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 19:44
ASCOLI - L’Associazione nazionale partigiani di Ascoli si sente oltraggiata e profondamente offesa dal comportamento dell’assessore provinciale alla Cultura Andrea Maria Antonini che durante la partita Ascoli-Frosinone indossava una sciarpa con la croce celtica e ne chiede pubblicamente le immediate ed irrevocabili dimissioni.



“Un assessore alla Cultura (che poi ci dovrà spiegare su quali basi si fonda la propria cultura) non può permettersi il lusso di passeggiare sugli spalti dello stadio cittadino facendo bella mostra della sua persona addobbata di sciarpa con tanto di simboli celtici che inneggiano e rievocano quel nazifascismo autore dei peggiori crimini a danno dell’umanità. Tanto meno può permetterselo un assessore della Provincia di Ascoli Piceno insignita di Medaglia d’Oro per Attività Partigiana”.



Anche il consigliere comunale del Pd Stefano Corradetti interviene sulla polemica per la sciarpa indossata da Antonini ieri durante la partita Ascoli-Frosinone. "Il presidente della Provincia Piero Celani - scrive Corradetti - deve ritirare immediatamente la delega alla Cultura all'assessore Andrea Antonini e il sindaco Guido Castelli deve condannare pubblicamente il gesto vergognoso del consigliere comunale impegnandosi a non candidarlo nelle sue liste alle prossime amministrative».



«La croce celtica - rimarca il consigliere democrat - è un richiamo all'estrema destra e di per sè nega gli ideali di democrazia che caratterizzano la nostra comunità, ma è evidente l'inopportunità e l'incompatibilità dell'esposizione di quel simbolo da parte di un amministratore di due istituzioni insignite con la Medaglia d'Oro al Valor Militare per attività partigiana».



«Sulla persona e sul suo modo di fare politica e rapportarsi con gli organi democratici di questo territorio non ho mai avuto nulla da dire e non ho mai avuto dubbi». Così il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Piero Celani sulla vicenda che vede coinvolto il suo assessore alla Cultura Andrea Antonini, immortalato allo stadio di Ascoli con una sciarpa su cui c'era il simbolo

della croce celtica.



«Premetto che non ho visto la foto - dice Celani - e non ho parlato con Antonini. Credo comunque di poter fare serenamente alcune considerazioni sul suo percorso politico di 15 anni di attività nella pubblica amministrazione che abbiamo fatto insieme prima nel Comune di Ascoli e ora in Provincia»: nulla da dire e nessun dubbio sul suo operato.



«Il contesto in questione - seguita Celani - era una partita di calcio, una grande festa peraltro, visto che era la Giornata dell'Orgoglio Bianconero. Immagino che, avendo sempre seguito l'Ascoli, Antonini abbia riesumato un indumento di quando era ragazzino, senza accorgersi di quello che c'era, ed è andato allo stadio. Dopo di che temo che qualcuno l'abbia seguito per scatenare una polemica ad arte e francamente questo non è assolutamente corretto».



«Polemica strumentale da parte di un Pd ascolano sempre più disorientato e a corto di argomenti. Antonini è uno migliori assessori del territorio e, per lui parlano, i fatti e l'onestà che nessuno ha mai messo in dubbio. Anche da sinistra - soprattutto in riferimento al Festival dell'Appenino e alla produzione del centro studi sulla civiltà contadina - non sono mancati apprezzamenti per un assessore colto e creativo».

E' il parere del sindaco Guido Castelli . «La democrazia - si chiede Castelli - può essere messa a repentaglio da una sciarpetta di vent'anni fa tirata fuori dall'armadio per sostenere l'Ascoli? Io, da sindaco, ho l'obbligo di rispettare le opinioni e la sensibilità di tutti ma la sensazione è che il Pd ascolano viva male questa atmosfera gioiosa di riscossa cittadina che si è innescata a seguito del fallimento dell'Ascoli. Presumo che Renzi, se lo sapesse, non condividerebbe questo modo antiquato di fare politica. Se il Pd ascolano impegnasse, infatti, un decimo del tempo che ha dedicato a questa polemica per risolvere il problema delle liste di attesa del nostro ospedale gliene saremmo profondamente grati. Sono convinto infatti che i 4 mesi necessari per ottenere una visita oncologica non rappresentino un problema meno grave della sciarpa di Antonini».
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