Per il sindaco di Ancona Silvetti non c’è altra scelta: «Senza opere è il disastro»

Per il sindaco di Ancona Silvetti, non c’è altra scelta: «Senza opere è il disastro»
Per il sindaco di Ancona Silvetti, non c’è altra scelta: «Senza opere è il disastro»
di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 27 Febbraio 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 16:13

La rete di protezione strappata, lo struscio della domenica fronte-mare s’insinua tra i macchinari dell’impresa che, su via XXIX Settembre, sta cambiando la pavimentazione. Daniele Silvetti tradisce la sua consueta flemma: «Ma il sindaco cosa c’entra, ci sarà un direttore che deve rispondere dell’inefficienza del cantiere?».

Dalla domanda non si sfugge: come si affrontano i lavori in questa città?

«Lo ammetto: Ancona in questo momento storico è un cantiere. Vorrei lanciare un appello ai cittadini: devono avere un anno e mezzo, massimo due, di pazienza, se vogliono che cresca. Altrimenti resterà nella stagnazione di sempre».

Scusi se insisto, ma via XXIX Settembre è il simbolo dell’improvvisazione.

«Non posso vegliare su tutto. Comunque mi è stato assicurato che entro maggio il nuovo impiantito sarà concluso».

Una continua rassicurazione. E le certezze?

«Questa mattina (ieri, ndr) ho incontrato l’assessore ai Lavori Pubblici Tombolini e il suo dirigente.

Ho chiesto di conoscere cronoprogramma, fatturato, stato di avanzamento di tutte le opere. È interesse del Comune centrare gli obiettivi Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Altrimenti....».

In caso contrario?

«Se dovessimo perdere quei finanziamenti, il denaro necessario a portare a termine gli interventi di rigenerazione dovremmo metterlo noi. Un disastro».

Come nel caso dei 6,6 milioni destinati al recupero del PalaVeneto, che si trascina dietro 400 giorni di ritardo.

«Le lungaggini sono sotto gli occhi di tutti. Progettisti che latitano, ditte che indugiano: questo è quello che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione. Per il palazzetto dello sport di via Veneto il piano esecutivo è al vaglio del soggetto verificatore, un passaggio essenziale senza il quale non si può arrivare alla fase esecutiva».

Una tagliola, se si pensa che al 30 settembre dev’essere portato a termine il 30% dell’opera.

«Ringraziamo i tanto osannati accordi quadro, un meccanismo che ha concesso alle società di progettazione di accaparrarsi molte commesse, senza peraltro conoscere il territorio. Ecco il risultato».

Che fa, polemizza?

«Confido che entro maggio gli ingranaggi di quel rinnovamento urbano si mettano in moto».

Nello scheletro del parcheggio scambiatore all’ex Verrocchio la storia si ripete. Identico è il filo rosso che strozza: i tempi infiniti.

«No, lì i lavori sono ripartiti. È in corso un’interlocuzione con il consorzio impegnato nella realizzazione del multipiano che dovrà aprirsi di fronte alla stazione ferroviaria: mi devono dimostrare che investono su quella fabbrica, completata per il 60%».

Intravede il traguardo?

«La consegna dovrebbe avvenire entro luglio».

Chi controlla?

«Domani (oggi, ndr) avrò un altro incontro con assessore e dirigente, a giorni inizieremo i sopralluoghi che avranno una cadenza mensile. I nostri uffici, che ringrazio, stanno studiando dove e come applicare eventuali penali».

Il vulnus del Mercato delle Erbe. Qui sono sul baratro 5,8 milioni per creare spazi innovativi in un contenitore dalle suggestioni liberty.

«Altra eredità disastrosa. Il nodo spero si sciolga al più presto».

Come si considerano i costi, quanto ricorso si fa al massimo ribasso, assumendosi il rischio che l’aumento dei prezzi generi cantieri lasciati a metà?

«Faremo tesoro di tutto questo per cambiare gli strumenti che abbiamo a disposizione e che rendono Palazzo del Popolo molto esposto».

Favorire le ditte locali nel nuovo regolamento degli appalti potrebbe essere una svolta?

«Sarebbe auspicabile, ma non so se potrà essere messo in pratica, la normativa Ue potrebbe non prevederlo».

Torniamo sul campo, al mercato di piazza d’Armi. È un restyling sofferto?

«Affatto. Non ci dà problemi. Il caso più urgente è il PalaVeneto».

A ottobre i riflettori saranno puntati sul G7 Salute. Di questo passo come farete a preparare la Dorica per l'evento planetario?

«Per quella data sarà necessario assicurare il decoro e la manutenzione in centro. Non c’è alcuna sovrapposizione e soprattutto non c’è scelta: i cittadini devono armarsi di santa pazienza per riportare, assieme, Ancona a una dimensione degna di un capoluogo».

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