ANCONA - Il PalaVeneto è diventato un rompicapo. Un inciampo pericoloso per la giunta Silvetti che rischia di portarsi dietro, in un effetto domino, tutta l’impalcatura amministrativa. In un flashback da brividi riaffiora la frase propiziatoria che la sfidante allo scranno da sindaco, Ida Simonella, pronunciò a Silvetti all’indomani della vittoria: «Prenditi cura del Pnrr». «Lo farò» rispose il nuovo primo cittadino.
Nove mesi dopo siamo col fiato sospeso per le sorti del PalaVeneto, ancora senza progetto esecutivo (atteso da 400 giorni), e con un piede nella fossa.
Gli ostacoli
E tra le mangrovie di passaggi burocratici, verifiche, modifiche, validazioni, è stato inghiottito il progetto esecutivo che fatica a vedere la luce. Ma dentro questo incubo rischia di rimanere stritolato un finanziamento di 6 milioni di euro. Per non parlare di un’occasione d’oro per la riqualificazione dell’intera area, piombata in un inferno di degrado dal giorno in cui il palas ha cessato le attività. Da allora, era la fine del 2019, il sogno di rigenerazione è fermo al pianeta delle idee. Anzi dei progetti, appunto, dove sta scritto che l’intervento si svolgerebbe su tre lotti. Il primo, da 6,6 milioni (6 milioni da Pnrr e 600mila euro dal Fondo Opere Indifferibili) consiste nell’adeguamento sismico e nell’efficientamento energetico del complesso di via Veneto, la realizzazione del campo polivalente con tracciature per il basket, la pallamano, il calcio a 5 e il volley, gli spogliatoi e i parcheggi per gli atleti con 46 posti auto al piano interrato.
Gli step
Il secondo lotto da 1.750.000 euro sarà finanziato con gli incentivi del Gse, trattandosi di edificio Nzeb (a energia quasi zero) e comprende la tribuna da 460 posti, i servizi per il pubblico e l’area di accesso con un bar e la biglietteria. Il terzo step, per il quale dovranno essere trovati i finanziamenti, riguarda la realizzazione di due palestre secondarie e di una ludoteca.
Ai blocchi di partenza la ditta Ubaldi Costruzioni srl di Ascoli Piceno, che si occuperà della realizzazione dell’opera. Una corsa contro il tempo dalle chance ridotte all’osso. Le possibilità di tagliare il primo traguardo restando dentro i tempi assegnati è pressoché impossibile. Ogni giorno in più che passa, quello stabile assume le sembianze di un monumento allo scempio che non ci toglieremo più di mezzo. Ex Lancisi docet.