Insulti razzisti in campo, l'ira del virologo Silvestri a difesa di Paolo Coly (che tiene in braccio da piccolo)

Insulti razzisti in campo, l'ira del virologo Silvestri a difesa di Paolo Coly (che tiene in braccio da piccolo)
Insulti razzisti in campo, l'ira del virologo Silvestri a difesa di Paolo Coly (che tiene in braccio da piccolo)
di Sabrina Marinelli
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Sabato 13 Gennaio 2024, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 11:37

SENIGALLIA - Indignazione in città per l’insulto in campo ricevuto da Paolo Coly, il 20enne calciatore del Seravezza cresciuto tra Senigallia e Roma. Gioca nella squadra toscana in serie D e domenica scorsa dagli spalti della tifoseria dell’Aquila Montevarchi, contro cui stava disputando la partita in casa, gli hanno urlato “Torna in Africa a ciucciare le banane”. Il giovane ha trascorso spesso le vacanze sulla spiaggia di velluto dove la madre Carla Santini è nata e cresciuta prima di trasferirsi a Roma, dove lavora come violinista per l’Accademia nazionale di Santa Cecilia.

«Basta con il razzismo negli stadi» il monito lanciato ieri dal virologo Guido Silvestri che ha postato nella sua pagina Facebook una vecchia fotografia, dove tiene in braccio Paolo. «In questa foto, che risale al 2003, ci sono un italiano e un extracomunitario – scrive -.

L'italiano, anzi, italianissimo, è il bambino di pochi mesi che mi sta sulle ginocchia. Si chiama Paolo Sadja Coly, nato e cresciuto in Italia, tra Senigallia e Roma, con padre senegalo-italiano e mamma Carla, che è senigalliese purosangue». L'extracomunitario è proprio il noto immunologo che vive ad Atlanta, con cittadinanza americana.

«Paolo Sadja, che da sempre mi chiama zio, visto che i genitori per me sono più che fratelli, ora ha 20 anni, fa il calciatore e gioca benissimo». Racconta poi il grave episodio di domenica quando i tifosi dell’Aquila Montevarchi gli hanno urlato di tornare in Africa a mangiare le banane. Secondo una ricostruzione più precisa, appurata anche tramite una testimonianza diretta, la frase precisa sarebbe stata "torna in Africa a ciucciare le banane".

«Paolino ha fatto un gestaccio – prosegue - io, alla sua età avrei fatto di molto peggio, ed ora è squalificato per tre giornate. Io dico basta a tutto questo e spero che chi legge questa pagina si unisca a me. Perché è una vergogna che nel 2024 ci siano persone che si comportano in modo così ignorante e razzista, è una vergogna che sia punito solo chi reagisce invece di chi si insulta». Solidarietà molto apprezzata dallo zio Paolo Santini.

«Ringrazio Guido per le belle parole che condivido in pieno – commenta lo zio senigalliese del calciatore –, è inaccettabile nel 2024 sentirsi dire “Torna in Africa a ciucciare le banane”. E’ proprio questa la frase che gli hanno rivolto, come ha confermato anche una testimone che si trovava negli spalti. Ho detto a mio nipote – conclude - che deve ignorare quello che gli dicono mentre è in campo».
 

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