Senigallia, espropri per la terza corsia
Ex Irab e Asur devono restituire 28 milioni

I lavori per la terza corsia dell'A14
I lavori per la terza corsia dell'A14
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- Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 05:25
SENIGALLIA - Clamoroso ribaltamento della sentenza per gli espropri della terza corsia, che vedrà la Fondazione Città di Senigallia, ex Irab Casa Protetta per Anziani, e Asur Marche restituire i risarcimenti milionari ad Autostrade per l'Italia con gli interessi. Dovranno versare rispettivamente 23,7 e 4,2 milioni di euro. Questo è quanto stabilisce la sentenza della Corte d'appello di Ancona, la numero 139 depositata il 4 febbraio, al termine del giudizio nel quale Autostrade per l'Italia è stata difesa dagli avvocati Paolo Vitali del Foro di Roma e Alessandro Santucci del Foro di Ancona. 
La vicenda è iniziata nel 2011 quando un collegio tecnico, attivato dalla Fondazione Città di Senigallia nell'ambito della procedura espropriativa per la realizzazione della terza corsia dell'A14, ha attribuito al terreno espropriato e di proprietà della Fondazione per 4/5 e dell'Asur per 1/5, il valore di 21,5 milioni di euro. Nel maggio 2012 la Fondazione Città di Senigallia e l’Asur Marche hanno ottenuto dalla sezione distaccata di Senigallia del Tribunale di Ancona la condanna di Autostrade per l'Italia a corrispondere loro l'importo di 21,5 milioni di euro che, vista l'esecutività del provvedimento, Autostrade per l'Italia ha pagato, pur avendo contestato la pretesa e avendo anche promosso appello contro il provvedimento del giudice di Senigallia. L'epilogo della vicenda è giunto con la sentenza della Corte d'appello di Ancona. Secondo i giudici infatti la Fondazione Città di Senigallia e Asur Marche non avevano alcun diritto di ottenere un provvedimento di condanna al pagamento, sulla base della determinazione di un valore non definitivo. 
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