Senigallia, case senza agibilità all’ex Arena Italia: «Non siamo abusivi, fate la sanatoria»

I residenti spazientiti: «Se c’è un terremoto, chi ci rimborsa i danni?». La Lega chiede una commissione

Senigallia, case senza agibilità all’ex Arena Italia: «Non siamo abusivi, fate la sanatoria»
Senigallia, case senza agibilità all’ex Arena Italia: «Non siamo abusivi, fate la sanatoria»
di Sabrina Marinelli
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Lunedì 27 Novembre 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 07:27

SENIGALLIA Sul caso dell’ex Arena Italia la Lega chiede la convocazione della commissione urbanistica per vederci chiaro, ma i residenti hanno fretta e sollecitano la sanatoria con urgenza. Vivono in appartamenti privi di agibilità e non vogliono più sentirsi “abusivi” in casa propria, con tutti i rischi che ne conseguono.  


La preoccupazione 


«Serve il buon senso – interviene Tazio Gregorini, proprietario di una delle abitazioni coinvolte –, le questioni politiche si possono affrontare anche dopo, l’urgenza adesso è farci avere l’agibilità. Non riguarda solo i rimborsi dell’alluvione perché se domani, con tutti i dovuti scongiuri, dovesse esserci il terremoto, l’assicurazione ci rimborserebbe eventuali danni? Abbiamo bisogno di sanare la situazione, che abbiamo subito, il prima possibile». I residenti, vivendo in case non agibili, rischierebbero anche una multa che, probabilmente, nessuno farà loro. Dovrebbe farla il Comune che è causa del problema e che, oltretutto, pur non avendo rilasciato l’agibilità, aveva concesso loro la residenza. Quest’ultima non può essere data in case non ancora abitabili. «È giusto che il sindaco abbia chiesto un confronto serio e risposte a Dario Romano e Chantal Bomprezzi che siedono ancora in consiglio – riporta una nota diramata ieri dalla Lega -. Questo spettacolo indegno ha finito con il trarre in inganno sia coloro che hanno acquistato un appartamento in quello stabile, sia i cittadini, compresi coloro che oggi amministrano la città, che mai si sarebbero aspettati quanto è emerso. La Lega Senigallia chiede con urgenza, prima di decidere se sanare o meno la difformità, la commissione urbanistica».

Vuole ascoltare l’allora assessore alla Pianificazione urbanistica Maurizio Memè, il titolare dell’impresa costruttrice e i responsabili degli uffici comunali per approfondire l’accaduto, le difformità e la soluzione. Il sindaco Olivetti conferma la volontà di aiutare i cittadini, i residenti in primis, ma bisogna ricordare che nello stabile sono presenti al piano terra anche uffici e attività. Nessuno, al momento, è intenzionato a ricorrere a vie legali se il Comune, responsabile dell’incresciosa situazione, seppure risalente alla precedente Amministrazione, sistemerà tutto. 


L’incredulità 


«E’ un pasticciaccio brutto – interviene il sindaco Massimo Olivetti -. Premetto che non amo inaugurazioni di opere realizzate da privati a corredo di edifici e che, in generale, prediligo condotte pubbliche certamente più equilibrate, ma inaugurare un’opera illegittima perché difforme dal progetto approvato dalla Giunta mi ha lasciato incredulo e basito di tanta tracotanza e superficialità». Si aspettava delle scuse dal Pd. «Un politico serio deve saper chiedere scusa alla cittadinanza – prosegue Olivetti -, soprattutto in circostanze palesemente eclatanti come questa, perché rimanere in silenzio di fronte a certi scandali finisce certamente con il minare la fiducia del cittadino verso le istituzioni. Non è nostra intenzione lasciare da sole le famiglie coinvolte, loro malgrado, tuttavia, credo che prima sia necessario approfondire la vicenda, per chiudere definitivamente questa situazione incresciosa».
 

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