Senigallia, bevono a 14 anni e si sentono male: ragazzine soccorse tra lo choc dei passanti

Bevono a 14 anni e si sentono male: ragazzine soccorse tra lo choc dei passanti
Bevono a 14 anni e si sentono male: ragazzine soccorse tra lo choc dei passanti
di Sabrina Marinelli
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Martedì 18 Luglio 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 16:00

SENIGALLIA Due ambulanze impegnate per due 14enni ubriache sul lungomare Alighieri, dove c’erano altri ragazzini alticci. E’ successo sabato sera. Inizialmente sembrava avessero perso i sensi, poi si sono riprese e hanno iniziato ad agitarsi, urlando e piangendo.

Sbraitava anche la gente intorno, temendo che potessero morire, ma in realtà non hanno mai rischiato. Gli operatori sanitari lo sapevano bene. Non c’erano situazioni d’emergenza ma hanno dovuto lavorare in un clima di panico immotivato. Per i passanti, quello che ormai per loro è diventata ordinaria amministrazione, essendoci abituati, era una scena inverosimile. Per quasi un paio d’ore sono stati tutti lì, finché un familiare è arrivato e le ha prese in consegna. E’ accaduto verso le 23 di sabato nel tratto della movida tra piazzale della Libertà e il Ponterosso. 


Il disagio


Questo episodio, oltre a quello che si è verificato davanti alla stazione, poche ore più tardi, con un giovane sbronzo che non si reggeva in piedi, ha riacceso i riflettori su quel disagio giovanile che porta giovanissimi a trascorrere le serate bevendo fino a sentirsi male. «Quale welfare per i giovani di Senigallia? – interviene Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Ast Senigallia, Jesi e Fabriano -.

E’ una domanda che bisognerebbe porsi in tempo utile per programmare senza essere incalzati dall’emergenza. E’ un problema sociale al quale occorre dare subito una risposta capace di agire sulla comunicazione, sulla formazione e sulla prevenzione». 


Il confronto


La Cisl torna a chiedere al Comune un tavolo per le politiche giovanili per affrontare il disagio. «Le politiche giovanili sembrano scomparse dal radar della politica – lamenta Giovanelli -. Il welfare di una città si qualifica se riesce a investire sui giovani, a intercettare le loro aspirazioni e affrontare le questioni legate agli effetti post Covid. Il territorio di Senigallia, che comunque esprime esperienze significative e performanti, necessita di una nuova stagione di proposta sociale finalizzata ai giovani».

Giovanelli si chiede quante siano le risorse che il Comune stanzia per i giovani, quali spazi ci siano, quali possibilità di confronto e di ascolto. «Si impone un cambio di passo – conclude il sindacalista -, l’introduzione di un lavoro di squadra e di un metodo di confronto costruttivo. Si deve agire per contrastare l’uso di alcol e delle sostanze stupefacenti ma c’è anche il problema della qualità del lavoro e dell’abbandono scolastico. Senigallia registra una significativa percentuale di neet, giovani che dopo aver abbandonato il percorso formativo non studiano e non cercano lavoro».

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