Senigallia, l'omaggio di Uliassi
"Buon volo mitico Riccardone"

Riccardo Gigli da tutti conosciuto come "Riccardone"
Riccardo Gigli da tutti conosciuto come "Riccardone"
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Sabato 30 Aprile 2016, 05:25

SENIGALLIA - Gremita la cattedrale per l'ultimo saluto a Riccardo Gigli, per tutti Riccardone, e al noto ristoratore, la sera prima del funerale, lo chef Mauro Uliassi ha voluto regalare un suo personale ricordo, omaggiandone la memoria. «Conosco Riccardone da sempre - le parole di Mauro Uliassi -. Mi ha visto crescere, perché amico dei miei genitori. La sua famiglia, i Gigli, con quella di mio padre si conoscevano fin dai primi anni Sessanta. Erano famiglie di imprenditori nel settore bar e ristorazione. Con i miei genitori e mio fratello, quando chiudevamo il bar in estate, andavamo al Mille Luci dei Gigli. Loro ci aspettavano e si mangiava assieme. Il Mille Luci stava in campagna ed era il dancing, sotto invece c'era il ristorante per le feste. Il Mille Luci era esattamente quello che il nome descriveva. Tutto il caseggiato e tutti gli alberi attorno, erano avvolti da luci colorate tipo quelle dell'albero di Natale. Bellissimo. Riccardone era il classico ancunità, con lo slang da ancunità, l'aria da ancunità. Sempre un po' sopra le righe, bello, moro con gli occhi blu, era un barman popolarissimo a Senigallia. Allora i pochi barman erano veri barman. Dopo il Mille Luci Riccardo Gigli aprì un bar sotto il SenbHotel, poi fece il suo lavoro a Madonna di Campiglio. Andavi lì ed era come se fossi lungo il corso di Senigallia. Verso la fine degli anni '70 era di nuovo in città alla mitica Villa Sorriso. Riccardo era un amante della bella vita, la notte, le donne, il gioco. Non si faceva mancare niente. Con Mumù, Babele, Pillola, Il Black e altri, erano i vitelloni della Senigallia da bere e da mangiare degli anni '60 e '70. Quando Villa Sorriso chiuse, Riccardo colse al volo un'occasione e aprì il suo ristorante: Riccardone's. Per anni fu il locale buono della città, dove cenavano le famiglie più in vista, dove mangiavano i vip dello spettacolo quando venivano a Senigallia. Montesano, Califano, Greggio, Smaila, Jerri Calà, Little Tony, Cicciolina e tantissimi altri. Tutti amici di Riccardone. Se chiedevi loro di Senigallia, subito ti dicevano Riccardone. In cucina c'era la Bruna già cuoca a Villa Sorriso. Poi chiuse e andò a cucinare per Jacqueline Donnà. Famoso era il suo stoccafisso all'anconetana. Lui cucinò per tutti noi quando festeggiammo le due stelle Michelin nel 2008. Lui cucinava per tutti i compleanni di mio padre e mia madre Ma Riccardo voleva ritornare in pista e aprì un nuovo ristorante con Rita in via Carducci. La Taverna del Porto. Il piglio era sempre quello: irriverente, battagliero e scanzonato. Un pezzo di Senigallia. Buon volo mitico Riccardone». Don Giancarlo Cicetti durante l'omelia ne ha ricordato l'umiltà. «Non è stato schiavo del successo e del denaro - ha detto - e non si è mai vantato di avere amici illustri. E' stato un uomo che ha coltivato l'amicizia, un trascinatore. Sapeva inoltre ricominciare e rimettersi in gioco».

L'ultimo saluto è stato affidato al nipote Christian Giorgini. La salma è stata poi cremata come da sue disposizioni.

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