PERUGIA - «Avevo perso i sensi, quando mi sono ripresa c’era un ragazzo che mi stava violentando. Non so come, ma io e la mia amica siamo riuscite a fuggire». Le frasi choc dell’incubo vissuto. Sono partiti dal racconto della 19enne fabrianese gli investigatori della Squadra Mobile di Perugia per cercare di risalire all’identità dei componenti del branco che martedì notte avrebbe teso una trappola a lei e alla sua amica 24enne: la festa di paese, poi l’invito a continuare la serata in piscina. Infine, dicono le due ragazze, gli abusi sessuali subiti.
La denuncia
La più giovane è ancora tramortita per quanto successo.
Il video
Il filmato delle telecamere di sicurezza della piscina comunale di Ponte San Giovanni, in cui le ragazze hanno raccontato di aver subito lo stupro (la 19enne) e pesanti palpeggiamenti (l’amica) nel corso di un party abusivo con otto giovani perugini da qualche tempo e incontrati qualche ora prima alla festa paesana di Ponte Pattoli, potrebbe fornire agli investigatori della Squadra Mobile indizi risolutivi. Si cercano soprattutto riscontri ai racconti delle due ragazze ancora comprensibilmente sotto choc e che dunque necessitano del massimo supporto possibile. Anche la visione di quanto gli occhi elettronici della piscina hanno registrato dovrà poi essere incrociata con gli elementi che stanno emergendo dal racconto delle due giovani e anche dalle testimonianze di chi ha incrociato il gruppo nella serata di martedì.
L’incontro
In particolare l’amico che sarebbe andato a prendere alla stazione di Perugia le due ragazze e con cui sono arrivate alla festa di Ponte Pattoli. Amico che poi nel corso della serata e dopo l’incontro con gli otto giovani (tutti perugini di nascita anche se alcuni di origini nordafricane) si sarebbe allontanato dopo che le ragazze si erano accordate con il gruppo per andare prima a fare un bagno in piscina e poi essere riaccompagnate alla stazione a prendere il treno.