Osimo, il cantiere infinito del nuovo Inrca: la speranza di chiudere i lavori entro il 2024

il cantiere infinito del nuovo Inrca: la speranza di chiudere i lavori chiusi entro il 2024
il cantiere infinito del nuovo Inrca: la speranza di chiudere i lavori chiusi entro il 2024
di Giacomo Quattrini
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 08:56

OSIMO - La crisi dell’edilizia, con le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, si fa sentire anche sull’annoso cantiere per il nuovo Inrca ospedale di Ancona sud all’Aspio di Camerano. Il cronoprogramma aggiornato nel giugno 2021 dava come consegna dei lavori fine 2023, ma ad oggi la speranza è di vederlo terminato a fine 2024. E’ quanto emerso nell’assemblea pubblica svolta nei giorni scorsi a Osimo Stazione voluta dal presidente del consiglio regionale Dino Latini per parlare di dissesto idrogeologico e viabilità.

 
L’iter infinito
E’ stata anche l’occasione però per fare il punto su un’opera dannata come il nuovo Inrca, che unirà gli ospedali di Osimo e quello della Montagnola di Ancona.

Il cantiere partì nell’estate 2014 ma è tutt’ora in corso per vicissitudini giudiziarie delle ditte appaltatrici che si sono alternate negli anni. Questa sembra la volta buona e i lavori procedono a ritmi più o meno serrati, ma il lockdown per il Covid e la crisi delle materie prime a volte irreperibili, ha finito per rallentare ulteriormente il cronoprogramma.

«Per fine 2024 il cantiere sarà concluso» è stato riferito in assemblea dai referenti regionali e ribadito a latere dalla capogruppo delle Liste civiche Monica Bordoni. Si è parlato anche della realizzazione della nuova viabilità a supporto della nascente struttura sanitaria, col Comune di Osimo chiamato entro fine anno ad appaltare la rotatoria tra la statale 16 e via Sbrozzola e poi la bretella da via Sbrozzola a via Ancona a San Biagio con i 3,1 milioni di euro stanziati dall’allora Governo Ceriscioli con convenzione del 2019. 


Bordoni ha evidenziato anche la necessità di «poter contare su rotatorie oltre che al Cargopier anche nella zona della Sbrozzola in via dell’Industria. Metterebbero in sicurezza la strada ed eviterebbero molti incidenti». Per quanto riguarda la regimazione idraulica in un territorio come quello di Osimo Stazione martoriato dall’alluvione del 2006, è intervenuto Stefano Aguzzi, assessore alla Difesa del suolo e della Costa. «Ad oggi –ha spiegato- abbiamo azioni in atto sul torrente Scaricalasino e sul Fosso Rigo». Su quest’ultimo «ci sono interventi in corso con vasche di espansione nella sua parte alta ed uno a valle che ha ampliato l’innesto sull’Aspio per facilitare il deflusso delle acque». Il corso d’acqua alla fine passa però nella zona artigianale dove ha più volte fatto danni. Aguzzi assicura: «Faremo in modo di bypassare la zona artigianale con un intervento di 600mila euro per realizzare un nuovo corso del torrente». Per lo Scaricalasino «sono previste vasche di espansione nella zona alta dei due torrenti che scendono e formano poi un unico corso d’acqua. Nella parte finale ci sono dei lavori per l’innesto sull’Aspio, mentre nella zona alta saranno realizzate a sinistra e destra, per i due affluenti fosso Offagna e fosso San Valentino, delle vasche di espansione che abbiamo suddiviso in due stralci». 


Le risorse 
Il primo da 450mila euro già finanziato ed in fase di espropri, con appalto nel 2023, mentre il secondo stralcio ancora non finanziato. Nessun riferimento infine alla variante a nord che l’amministrazione Pugnaloni vorrebbe realizzare con fondi sovracomunali per alleggerire il traffico dal centro di Osimo sulla direttrice Ancona – Macerata.

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