Ocean Viking, sbarcati i 336 migranti. Il vicesindaco Zinni: «Ancona c’è ma gli arrivi sono troppi»

Ocean Viking, sbarcati i 336 migranti. Il vicesindaco Zinni: «Ancona c’è ma gli arrivi sono troppi»
Ocean Viking, sbarcati i 336 migranti. Il vicesindaco Zinni: «Ancona c’è ma gli arrivi sono troppi»
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 19 Marzo 2024, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:41

ANCONA C’è una pioggia battente ad accogliere la Ocean Viking, la nave della ong francese Sos Mediterranee arrivata nel pomeriggio di ieri al porto di Ancona. A bordo, 336 migranti soccorsi in 3 differenti salvataggi effettuati nel Mediterraneo. L’attracco è avvenuto poco prima delle 17.30 alla banchina 19, dove ad attendere l’imbarcazione c’era la macchina del soccorso coordinata dal prefetto di Ancona Saverio Ordine. «Per me è il primo sbarco non solo come prefetto di Ancona ma come prefetto tout-court» dice ai giornalisti dopo aver dato lettura dei numeri relativi ai migranti. «A bordo ci sono 304 adulti e minori accompagnati e 32 minori non accompagnati» comunica il prefetto. 


Il naufragio

Non ci sono i 23 migranti sopravvissuti al naufragio costato la vita ad almeno 60 persone e trasbordati a Catania sabato.

Gli uomini sono 252, 21 i minori accompagnati e 31 le donne, di cui due in dolce attesa e una trasportata al Salesi per i controlli di rito. Circa 15 sono invece i pazienti che necessiteranno di cure mediche più complesse per ustioni, traumi e dolori addominali. Ben 25 le nazionalità presenti a bordo, tra cui 124 siriani, 56 pachistani e 54 tra egiziani e maliani. 

Le destinazioni

Dopo le operazioni di riconoscimento al Palaindoor (il Comune riconoscerà alla Federazione di Atletica un rimborso da 2.400 euro per l’occupazione del palazzetto per due giorni), verranno suddivisi tra Puglia, Lazio e Toscana. Resteranno nelle Marche, invece, i 32 minori non accompagnati. In 10 resteranno in provincia di Ancona così come altri 10 andranno in quella di Pesaro Urbino mentre gli altri saranno divisi in gruppi da 4 tra Fermo, Ascoli Piceno e Macerata. Avvolti nelle coperte ed accompagnati dai volontari della Croce Rossa Italiana, i naufraghi sono scesi in piccoli gruppi dall’imbarcazione subito dopo i primi controlli sanitari. Il trasporto al Palaindoor è avvenuto attraverso alcuni autobus e scortati dalle forze dell’ordine.

«Abbiamo dislocato 53 volontari, di cui 5 medici e 5 infermieri» dice Andrea Galvagno, presidente della Croce Rossa marchigiana. «Siamo già rodati: nutriamo i naufraghi, li vestiamo e giochiamo coi bambini» spiega Silvia Gatto, responsabile regionale di Cri per le Attività sociali. Oltre a prefetto e questore, allo sbarco ha partecipato anche il vicesindaco ed assessore alla Protezione Civile Giovanni Zinni. «Stiamo facendo la nostra parte - commenta mentre le operazioni sono ancora in corso - ma esprimiamo un disagio comune a tante altre realtà d’Italia nel vedere come questi sbarchi proseguano».

Poi punta il dito contro l’Unione Europea: «Auspichiamo politiche di aiuto verso il Nord Africa per ridurre gli sbarchi nel tempo». Intanto, negli stessi istanti in cui alla banchina 19 avveniva l'attracco, sotto Porta Pia si sono radunati i sindacati anconetani per manifestare supporto ai naufraghi. «Il sistema dell'accoglienza va riformato profondamente. Siamo qui a testimoniare la nostra vicinanza e la nostra convinzione di restare umani di fronte a queste tragedie» sono le parole di Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. 

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