Numana, assalto in diretta alla villa
Suona l’allarme, i banditi scappano

I ladri immortalati dalle spycam
I ladri immortalati dalle spycam
di Stefano Rispoli
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Lunedì 14 Novembre 2016, 00:54 - Ultimo aggiornamento: 14:15

NUMANA -  Erano giovani, alti e atletici quanto basta per scavalcare senza difficoltà un cancello di due metri e mezzo. Indossavano tuta, sneakers, guanti, cappellino con visiera e giubbotti catarifrangenti alzati fino agli occhi. Le spycam hanno ripreso tutto, fotogramma per fotogramma, sin dal loro arrivo.

Fa impressione vederli scendere da un’auto scura di grossa cilindrata - sembrerebbe un’Audi, guidata da un complice -, penetrare nel giardino dopo aver girato la telecamera che dà sull’esterno, acquattarsi tra i cespugli e seguire il sentiero che porta alla villa, con passo sicuro ma cauto, stando attenti ad eludere i sensori di movimento.Probabilmente sotto quelle giacche nascondevano delle armi. Erano pronti a fare irruzione, mentre in casa una famigliola - mamma, papà e due bimbi, uno di appena 10 giorni - cenava con alcuni amici. Erano le 21,30 di sabato.

All’improvviso, l’allarme suona all’impazzata. I commensali non fanno in tempo a capire che è successo. Si affacciano, fuori non c’è nessuno. Solo qualche minuto dopo si renderanno conto del pericolo, osservando esterrefatti i filmati della videosorveglianza. Si vedono i due banditi, illuminati dai fari, darsela a gambe, inghiottiti dall’oscurità. Torna la paura in Riviera dopo la rapina sventata per un soffio l’altra sera al Villaggio Rosa di Marcelli. La mente torna indietro allo scorso San Valentino quando, in piena notte, una gang terrorizzò la famiglia Studen, al Taunus. I carabinieri, che indagano sul caso, studiano collegamenti tra i due episodi. Stavolta il faccia a faccia coi banditi è stato scongiurato, ma per puro caso.

«La cosa sconvolgente è che erano solo le 21,30 e avevamo dei bambini in casa», racconta Andrea Pierpaoli, 36 anni, imprenditore osimano, titolare della Best Price Store. La sua azienda vende prodotti tecnologici d’avanguardia, incluso l’antifurto dotato di un rilevatore di movimenti con sensore di temperatura corporea che ha costretto i ladri a rinunciare al colpo. «In casa non avrebbero trovato nulla, non ho una cassaforte, non giro con contanti - dice il giovane papà -, ma proprio per questo avrebbero potuto farci del male. Vederli entrare in azione in quel modo è stato uno choc. Ce l’hanno detto anche i carabinieri: abbiamo rischiato grosso. Sapevano che la mia villa era abitata, fuori c’erano 4 auto parcheggiate. Prima hanno fatto il giro della zona per assicurarsi di non essere visti, poi sono entrati nel giardino, arrivando a un passo dall’ingresso. Ci stavano spiando, volevano verificare quanti fossimo in casa. Sapevano che l’allarme perimetrale era in funzione, forse aspettavano che lo disattivassi per far uscire i miei amici a fumare in giardino». E chissà a quel punto cosa sarebbe potuto accadere.

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