ANCONA Un piccolo passo avanti verso la ripartenza del cantiere stregato della Mole Vanvitelliana. I lavori abbandonati tre anni fa dalla ditta Emaprice di Bolzano, che avevano lasciato incompiuto il restyling dell’ala prospiciente Porta Pia, finalmente possono riprendere. Un riferimento temporale, seppure molto generico, lo intravede l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini: «Entro l’anno».
Di più non è dato sapere. Perché tutto dipende da quando verrà fissata la nuova gara d’appalto per la prosecuzione dei lavori. L’unico dato certo è l’accordo transattivo che il Comune di Ancona ha raggiunto con l’assicurazione: 1,2 milioni di euro che stanno per arrivare nelle casse comunali. «Mercoledì (domani per chi legge, ndr) porteremo l’atto in giunta - afferma Tombolini -. Metteremo quella somma a balzello di tutti gli avanzi dell’appalto e poi avvieremo l’iter per la gara».
I tempi
Impossibile ad oggi ipotizzare una data per l’affidamento del nuovo appalto proprio perché il passaggio fondamentale è il trasferimento della somma nelle casse comunali. Ma intanto l’Amministrazione può cimentarsi in tutta una serie di azioni propedeutiche. «Stiamo facendo l’aggiornamento dei prezzi - spiega Tombolini - che ci consentirà di predisporre la nuova gara, ma prima dobbiamo avere concretamente il milione e duecentomila euro in cassaforte». Quando avverrà il trasferimento lo stabiliranno le procedure tecniche che, comunque, stanno procedendo senza intoppi. Burocrazie a parte, la buona notizia è che finalmente l’impasse si è sbloccata. E il rischio di incompiuta è ormai stato scongiurato. Intanto la scorsa estate era stata affidata l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per gli interventi di miglioramento sismico.
La storia
Basta riavvolgere il nastro della vicenda per comprendere quanto sia stato tortuoso il percorso che ha portato allo stallo, prima, e allo spiraglio di luce, poi. I lavori all’ala colpita dal sisma del 2016 furono affidati nell’ottobre del 2018 per un ammontare di 5.658.417 euro (poi saliti a 6.380.797 euro a seguito di 4 varianti) e finanziati per 8,7 milioni dal Mit con il Piano nazionale delle città. Un restyling rimasto bloccato a metà, anzi meno: solo il 39% delle opere è stato eseguito. I lavori si sarebbero dovuti concludere in 720 giorni, esattamente il 24 gennaio 2022, ma poi, a seguito di proroghe e sospensioni nel periodo del Covid, il traguardo è stato spostato al 24 maggio 2022.
Dopo 23 ordini di servizio, ecco la sorpresa: il 20 dicembre 2021 la Emaprice ha lasciato il cantiere e solo 3 giorni dopo avrebbe informato la stazione appaltante di aver presentato un’istanza di concordato in bianco al tribunale fallimentare di Treviso, che il 4 gennaio 2022 ha autorizzato la sospensione dei contratti in essere, incluso quello per il restauro della Mole.
I rischi evitati
In mezzo alle tappe della storia disgraziata del cantiere, il rischio di una causa civile che per fortuna si è riusciti ad evitare. il Comune reclamava danni per 4,8 milioni, la ditta chiedeva un risarcimento da 3,7 milioni. Lo scenario che si è paventato, ad un certo punto, non solo sembrava piuttosto lungo e faticoso, ma anche alquanto incerto. Con la transazione il Comune ha quindi neutralizzato il rischio di soccombenza, ma ha guadagnato anticipatamente 1,2 milioni evitando anni di cause.