ANCONA Viene licenziata dall’anziana che accudiva. La nonnina prende in casa un’altra badante e lei, rimasta ormai senza lavoro, si vendica con la neo assunta: l’aspetta sotto casa dell’assistita e la stende con un pugno. Sono i contorni dell’accusa che ha fatto finire a processo una badante peruviana di 66 anni.
La donna ieri mattina è stata condannata dal giudice Carlo Comini a scontare otto mesi di reclusione, pena sospesa. Alla vittima, una connazionale di 37 anni, andrà una provvisionale di 2mila euro. Per le lesioni subite al volto, la prognosi era stata di 50 giorni. In particolare, la donna era rimasta ferita al naso e al labbro superiore. Colpa, stando a quanto contestato dalla procura, del cazzotto sferrato dall’imputata, difesa dagli avvocati Gabriele Galeazzi e Federico Arcolai. L’aggressione fa riferimento al novembre del 2019 ed era stata denunciata ai carabinieri. Era avvenuta sotto casa dell’anziana, in via Maratta, che da poco aveva licenziato la 66enne, prendendo in casa l’altra peruviana. «Stavo quasi sotto il portone dell’anziana, ero di spalle - aveva detto la vittima in udienza - e a un certo punto ho sentito che qualcuno mi stava strattonando».