La svolta si è già trasformata nella più gattopardesca retromarcia? La vittoria del centrodestra ad Ancona è stata epocale, figlia di una promessa di cambiamento che ora la città pretende sia mantenuta. Da giorni, invece, ci costringono ad assistere allo stantio valzer delle poltrone mentre la presentazione della giunta continua a slittare, intrappolata in faide di partito da manuale.
A tenere in scacco Fratelli d’Italia è - di nuovo - il suo immarcescibile capogruppo regionale Ciccioli, tanto che il deputato Benvenuti Gostoli è stato costretto ad intervenire con un’irrituale nota ufficiale per uscire dall’impasse.
Evitare che il treno deragli prima di partire
Ergo, se si vuole evitare che il treno del cambiamento deragli prima di partire, tocca al garante del partito marchigiano e vero artefice della presa di Ancona farsi carico della grana. Il Governatore Acquaroli ha blindato la candidatura di Silvetti spazzando via le rimostranze della Lega, si è fatto portavoce dell’asse Ancona-Roma, ha piazzato il suo capo segreteria - Angelo Eliantonio - in giunta. Ha fatto della sfida per il capoluogo la battaglia della vita. L’ha vinta. Ma vincere non basta se poi il risultato annega nelle più stucchevoli e trite dinamiche politiche. Bastone ad Acquaroli, insomma: se c’è, batta un colpo. O da oggi si potrà legittimamente pensare che tra lui e Ciccioli non sia lui quello che comanda.