Loreto, i vandali della fontana si consegnano: si pentono e pagheranno i danni, il sindaco li perdona

I vandali della fontana si consegnano: si pentono e pagheranno i danni, il sindaco li perdona
I vandali della fontana si consegnano: si pentono e pagheranno i danni, il sindaco li perdona
di Ariana Carini
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Venerdì 30 Giugno 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 16:10

LORETO - Si sono presentati spontaneamente in caserma per chiedere scusa i quattro giovani, una 17enne di Loreto e tre maggiorenni tra i 18 e i 20 anni residenti a Castelfidardo e Porto Recanati, che il mese scorso hanno vandalizzato la Fontana dei Galli. Una bravata animata da intenti goliardici ma costata alla casse comunali 1.500 euro, necessari a ripulire il monumento dalla schiuma versata nella vasca, che sarebbe potuta sfociare in una condanna penale per deturpamento e imbrattamento dei beni culturali se il sindaco di Loreto non avesse ritirato la querela di fronte al pentimento dei ragazzi. 

La denuncia

A pochi giorni di distanza dall’episodio, accolto con dure parole di condanna da tutte le istituzioni politiche loretane, il primo cittadino aveva depositato la denuncia contro ignoti che, però, i filmati delle telecamere di sorveglianza vagliati dalla Polizia locale avevano di fatto già inchiodato, immortalando i quattro amici in azione nella notte tra il 20 e il 21 maggio. Il primo a farsi avanti, dopo l’appello lanciato dal sindaco sulle colonne del Corriere Adriatico, è stato uno dei tre maggiorenni, successivamente tornato dai carabinieri assieme agli altri complici. «Hanno letto gli articoli del giornale e solo in quel momento si sarebbero resi conto della gravità del danno arrecato alla comunità – spiega il sindaco Moreno Pieroni che in sala consiliare li ha incontrati alla presenza del comandante Marcello Iarba della locale stazione dei carabinieri -. Hanno capito di aver sbagliato e dopo essersi scusati hanno accettato di provvedere al pagamento delle spese di ripristino della fontana, quantificate dall’ufficio tecnico in 1.500 euro. La loro è stata una goliardata che poteva finire davanti al Tribunale, con multe salate e sanzioni penali più aspre, vista la stretta sui vandali dei monumenti da poco approvata dal Consiglio dei Ministri». 
Indagini lampo avevano portato all’individuazione dell’automobile a bordo della quale viaggiavano i responsabili dell’atto vandalico alla storica fontana, una delle sette fonti e vasche monumentali restaurate tra il 2012 e il 2017 con 1.430.000 euro di fondi pubblici.

Ad inchiodarli erano state le telecamere di ultima generazione, alcune dotate di sistema per la lettura delle targhe Ocr, nelle quali l’Amministrazione comunale ha investito molto negli ultimi anni. Le immagini catturate dalle spy cam mostravano non solo il versamento della sostanza schiumogena nella fontana di piazza Leopardi, avvenuto attorno alle 4 del mattino, ma anche i momenti immediatamente precedenti: dal passaggio del mezzo lungo le strade cittadine fino all’arrivo in centro della vettura proveniente da uno dei Comuni limitrofi, presumibilmente Castelfidardo. 

La marcia indietro

«La nostra città - evidenzia Pieroni - è ben monitorata dalle telecamere e la visione dei filmati ha condotto nell’immediato sulle tracce dei presunti colpevoli. Apprezzando il fatto che si siano presentati di loro spontanea volontà, rispondendo al mio invito ad assumersi le proprie responsabilità, ho ritenuto di avviare la procedura di remissione della querela» determinando così la fine del procedimento penale. 

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