Inferno in casa dopo una convivenza di pochi mesi: compagno orco condannato

Inferno in casa dopo una convivenza di pochi mesi: compagno orco condannato
Inferno in casa dopo una convivenza di pochi mesi: compagno orco condannato
di Talita Frezzi
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Sabato 15 Luglio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13:17

JESI -  Una convivenza di pochi mesi iniziata nella primavera del 2022 segnata da un crescendo di maltrattamenti e violenze da parte di colui che diceva di amarla. Lei 30enne all’epoca disoccupata e lui 35 entrambi italiani, erano andati a vivere insieme in un appartamento in un paese della Vallesina.

La gioia e l’entusiasmo dell’inizio sono ben presto sfumati in umiliazioni morali, maltrattamenti verbali e fisici.

In più occasioni l’uomo le avrebbe strappato di mano il cellulare per evitare che avesse contatti con la migliore amica o con la famiglia. Poi sono arrivati gli schiaffi, le spinte contro il muro, le testate. Una sera l’ha anche chiusa fuori casa per punirla. Mesi di umiliazioni e sofferenze, taciuti per paura come purtroppo spesso accade alle vittime di violenza domestica. Anche quando la donna era finita in ospedale per le botte ricevute e aveva tentato di coprire le responsabilità del suo aguzzino inventando una caduta. Finalmente, il velo della paura è stato squarciato e la donna ha trovato il coraggio di denunciare ai Carabinieri il suo compagno (già noto alle forze dell’ordine) e di andare via da quella casa che era diventata un carcere.

La giovane ha trovato rifugio dai suoi genitori e si è affidata all’avvocato Luca Polita per veder tutelata la sua posizione. Il dicembre scorso si è attivato per la donna il percorso del Codice rosso, mentre l’ex compagno – che con il suo atteggiamento fuori controllo aveva anche destato allarme sociale con intervento delle forze dell’ordine – era stato arrestato e posto agli arresti domiciliari dove è rimasto per cinque mesi. Gli viene contestato il reato di maltrattamenti in famiglia.

Giovedì al Tribunale di Ancona l’uomo è comparso davanti al Gip, avendo scelto di essere processato con rito abbreviato. Il giudice lo ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione e ha comunque stabilito la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa. 

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