Raddoppiati i contagi in città: l’ospedale Carlo Urbani ora accorpa i reparti

Raddoppiati i contagi in città: l’ospedale Carlo Urbani ora accorpa i reparti
Raddoppiati i contagi in città: l’ospedale Carlo Urbani ora accorpa i reparti
di Fabrizio Romagnoli
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Sabato 7 Novembre 2020, 04:20

JESI -  «Al Carlo Urbani, già accorpati i reparti di cardiologia e neurologia da un lato, di chirurgia, ortopedia e urologia dall’altro. A discapito dei posti letto, che sono diminuiti. Se dal punto di vista clinico la pandemia preoccupa meno che in primavera, il timore vero è di non riuscire più a curare e dare risposte a tutte le persone affette dalle altre patologie».

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Così il sindaco Massimo Bacci ieri al Consiglio, in apertura della seduta straordinaria convocata per la trattazione urgente del punto all’ordine del giorno- l’inserimento fra le consulenze esterne anche di un incarico specialistico relativo alla «eventuale decisione di ricollocare la fontana dei leoni» in piazza della Repubblica a seguito del lascito Morosetti- che per un errore nella pratica era stato rinviato nell’ultima riunione di ottobre. 

In una videoconferenza aperta dal generale minuto di raccoglimento, e dal cordoglio del sindaco e di tutti i consiglieri per la scomparsa dell’imprenditore e cittadino benemerito Gennaro Pieralisi, Bacci è tornato a fare il punto e ha confermato i numeri della situazione Covid in città. «Elevata la crescita dei positivi, che da 150 una settimana fa sono arrivati a 300- ha spiegato il primo cittadino- si è purtroppo verificato il decesso di una anziana, che era ricoverata all’Urbani, fra gli ospiti della Casa di Riposo, altri due dei quali sono attualmente in ospedale. Ulteriori quattordici i casi di positività fra l’utenza, tutti asintomatici. Nove gli operatori, asintomatici, positivi e in quarantena domiciliare». Su quest’ultimo punto poi il sindaco, che ha più volte nei mesi scorsi e di recente chiesto a tal riguardo il recupero della funzionalità del terzo piano del Murri, ha detto: «La Regione ha individuato in provincia due Covid Hospital, per la quarantena e il distanziamento dei positivi dai familiari». 

Restano intanto le divisioni sull’ipotesi di riportare in Piazza della Repubblica la fontana dei leoni di piazza Federico II, come richiesto dalle ultime volontà di Cassio Morosetti che ha per questo lasciato al Comune di Jesi in eredità due milioni. Dall’opposizione Pd e Jesi in Comune confermano la volontà di percorrere la strada della richiesta di un referendum fra i cittadini anche se, posto che difficilmente si raggiungerà quella maggioranza dei tre quarti dei consiglieri richiesta per ottenere la consultazione, si dovrà passare a quel punto per la raccolta firme. Ma anche nella maggioranza si è registrata ieri l’astensione di una consigliera, Chiara Cercaci (Jesiamo), sul voto per il via libera alla consulenza tecnica sul tema, che è arrivato per il resto con tredici voti favorevoli e sette (Pd, Jesi in Comune, Cinque Stelle) contrari. 

«Abbiamo interpellato per le vie brevi l’esecutore testamentario di Morosetti: ci ha confermato che con la traslazione della fontana e il suo allaccio all’acquedotto, provvederà ad erogare il lascito» ha risposto Bacci alla consigliera Agnese Santarelli (Jesi in Comune), che ventilava una possibile irregolarità nel vincolo perpetuo – lasciare lì la fontana «per sempre» - inserito nel testamento. «Se ci sarà chi vorrà avanzare ricorsi, non siamo noi a poterlo impedire - ha detto Bacci - ma l’esecutore riterrà comunque adempiuti i nostri obblighi con lo spostamento e l’allaccio». 

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