Le attività riaprono e dopo due giorni arrivano i bollettini: rivolta social contro la tassa sui rifiuti

I titolari dei locali protestano per l’invio dei bollettini della Tari
I titolari dei locali protestano per l’invio dei bollettini della Tari
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Sabato 1 Maggio 2021, 07:30

JESI  - «Appena due giorni di riapertura ed ecco l’avviso di pagamento della tassa rifiuti. Non c’è che dire, grazie!». Il tam tam corre sui social: il recapito in questi giorni, a cura dell’Ufficio Tributi, dei bollettini della Tari relativi al primo acconto 2021, soffia sull’esasperazione in particolare di quelle attività – bar, ristoranti, esercizi di somministrazione- che solo dall’inizio di questa settimana, e con restrizioni, hanno potuto riaprire. 

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Ecco su pagine e profili le immagini dei bollettini.

E video in cui qualche esercente chiede: «Quanti rifiuti avrò prodotto in un anno in cui sono quasi sempre stato chiuso?». Certo il tempismo degli avvisi, per molti a 48 ore dalla riapertura, non è stato il migliore per la serenità degli animi. Ma l’amministrazione ricorda il varo della riduzione della tassa rifiuti per le attività colpite dalla pandemia passato in Consiglio lo scorso 30 marzo: un taglio in proporzione al periodo di chiusura sostenuto nel 2021, che sarà conteggiato però non sull’attuale acconto (data di scadenza per il pagamento il 17 maggio) ma sulla seconda rata del saldo a conguaglio, da pagare entro il 1 dicembre prossimo. Lasciando in questo primo momento inalterato il peso nelle tasche delle attività.

Sarà più avanti che si pagherà meno, intervenendo sulla parte variabile della tariffa correlata a quantità di rifiuti conferiti, servizio e entità dei costi di gestione. Un taglio che sarà del 25% in caso di sospensione o chiusura, nel 2021, per un periodo fra 30 e 90 giorni; del 50% se la chiusura o la sospensione si sia protratta da 90 a 180 giorni e del 75% oltre i sei mesi, anche non consecutivi.


Da conteggiare tra i giorni di sospensione e chiusura anche quelli in cui è rimasto o eventualmente rimarrà comunque consentito l’esercizio dell’attività in via eccezionale o residuale o con specifiche modalità: ovvero rientrano fra i giorni da calcolare per l’accesso allo sconto quelli in cui ai servizi di ristorazione sono stati o saranno solamente permessi consegna a domicilio o asporto. Non andranno conteggiati invece i giorni in cui si è rimasti aperti con la sola limitazione dell’orario. Per le attività ricettive si considerano giorni di sospensione o chiusura quelli oggetto di limitazioni agli spostamenti delle persone in entrata o in uscita dal territorio comunale: ad esempio i giorni di “zona arancione” o “zona rossa”. 


Per vedere riconosciuta la riduzione il contribuente dovrà presentare entro il 31 gennaio 2022 una apposita dichiarazione, in cui indica il tipo di attività svolta e i giorni di chiusura per effetto dei provvedimenti adottati dagli organi competenti. «Così da poter contemplare l’intero anno – chiariscono dal Comune - e dunque conteggiare anche eventuali future ulteriori limitazioni. Le mancate entrate tariffarie saranno recuperate attraverso la fiscalità generale, con risorse a carico del bilancio comunale, fatti salvi specifici trasferimenti statali o da parte di altre autorità. Esclusi a priori incrementi del costo del servizio rifiuti e del gettito tariffario dell’attuale o delle future annualità». 

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