Jesi, lei lo lascia ma lui le distrugge l’auto: «Non mi fermo qui». Condannato lo stalker

Jesi, lei lo lascia ma lui le distrugge l’auto: «Non mi fermo qui». Condannato lo stalker
Jesi, lei lo lascia ma lui le distrugge l’auto: «Non mi fermo qui». Condannato lo stalker
di Federica Serfilippi
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Giovedì 20 Aprile 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 16:11

JESI Messaggi persecutori, minacce e i danneggiamenti all’auto dell’ex compagna. È stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione, pena sospesa, un marocchino residenti a Jesi. Doveva rispondere di stalking e danneggiamenti. La sentenza è stata emessa dal giudice Carlo Cimini. Il 30enne dovrà versare all’ex, costituitasi parte civile, una provvisionale da 8mila euro. La donna aveva sporto denunciata ai carabinieri lo scorso luglio, dopo aver trovato gli specchietti della vettura completamente divelti. L’ultimo episodio di una serie di vessazioni subite.


La ricostruzione

Stando a quanto emerso nel corso del dibattimento, i due avevano portato avanti tra il 2021 e il 2022 una relazione piuttosto burrascosa, fatta di alti e bassi e numerose litigate.

A un certo punto, però, la donna avrebbe deciso di troncare definitivamente il rapporto con il marocchino. E così, stando alla pubblica accusa, sarebbero partiti gli atti persecutori. Per motivi di gelosia, lui l’avrebbe schiaffeggiata più volte, tirata per i capelli e presa per il collo. La procura contestava pure la raffica di messaggi che l’imputato, attualmente residente a Jesi, avrebbe inviato all’ex compagna, dove si alternavano insulti a richieste di riallacciare la relazione. «Fuggi, è la cosa migliore, ho paura di farti male. Ricorda che ti troverò anche tra vent’anni» il tenore degli sms da lui inviati. La situazione sarebbe degenerata nel gennaio dello scorso anno, con l’inizio dei danneggiamenti. Come raccontato dalla donna nella denuncia, l’ex aveva preso di mira la sua auto, parcheggiata sotto il posto di lavoro, per squarciare due ruote. Parte del blitz era stato ripreso dal sistema di videosorveglianza.

Il secondo blitz

Sei mesi dopo, a luglio 2022, il secondo raid: erano stati spaccati gli specchietti dell’auto della donna, parcheggiata questa volta sotto casa. Anche questo atto vandalico è stato attribuito all’ex compagno di lei. «Non mi fermo qui, ti brucio completamente la macchina» le avrebbe detto lui. L’imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Alessandro Calogiuri, rigettato tutte le accuse. Ma nel 2024 dovrà affrontare un altro processo: un’ulteriore ex lo ha denunciato per il furto del telefonino. Un fatto emerso nel corso del processo che si è chiuso con la condanna a un anno e tre mesi per entrambi i capi d’imputazione. La donna era assistita dall’avvocato Manola Micci. 

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