JESI Crollo del turismo, soprattutto quello straniero: Jesi si attesta nella media regionale con un segno negativo davanti alla stima del -35% delle presenze rispetto allo scorso anno. Se sulla costa ci sono tantissimi ombrelloni chiusi, figuriamoci a Jesi dove a Ferragosto - a parte 8 stoici ristoratori del centro aperti a pranzo - tutto il resto era una serrata. E se i turisti stranieri sono davvero pochi, c’è un risveglio dell’interesse degli italiani provenienti per lo più dal centro-nord e dalla Sicilia con vacanze mordi e fuggi.
L’eccezione
A portare gente ci pensa sempre lui, il nostro Federico II, che con il suo Museo Stupor Mundi tiene banco per fortuna. «Purtroppo assistiamo a un calo delle presenze, a Jesi come nel resto della regione –spiega Romina Quarchioni, responsabile del servizio attività culturali, biblioteca, musei e turismo – e quei pochi che venivano dal mare lamentavano che tutti i negozi per lo shopping erano chiusi.
La formula vincente
Ha funzionato dunque la formula del biglietto unico a 15 euro (10 ridotto e 30 euro per le famiglie) con cui poter visitare tutti i musei cittadini, aperti in queste giornate di festa: dai Musei Civici di Palazzo Pianetti, al teatro Pergolesi, le sale museali di Palazzo Bisaccioni, il Museo Federico II Stupor Mundi e il Museo Diocesano. La parte del leone, come detto, l’ha fatta il Museo Stupor Mundi. «Molti turisti venivano dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia, dal Veneto, ma anche dall’Abruzzo, dal Lazio e tanti dalla Sicilia, attirati dalla figura di Federico II – spiega ancora Quarchioni –: l’imperatore è ancora un bel traino per il turismo. Così come lo è la nostra enogastronomia regionale: ne sono dimostrazione gli appuntamenti al Centro Interpretazione del Territorio (presso l’Ime, palazzo Balleani) abbinati alla visita della Biblioteca Planettiana. Si tratta di degustazioni a cura di quattro produttori della zona (Brunori, Montecappone, Colle Minò e Colle Honorato) che a rotazione presentano i vini e i prodotti del territorio. Sono iniziati a fine giugno e hanno sempre riscosso grande interesse, con gruppi di 15-20 persone per ogni appuntamento. Sono gratuiti – conclude Quarchioni - e andranno avanti fino a metà settembre, c’è sempre molta richiesta».
Il commercio
E se quindi i musei, i personaggi, l’arte e la gastronomia fanno la loro parte, adesso tocca dare una scossa vitale al commercio: magari seguendo le città turistiche della Romagna e studiando quindi orari di apertura ad hoc, anche dopocena, insieme ai bar, locali e gelaterie creando quindi un circuito virtuoso di servizi a disposizione dei turisti e delle famiglie residenti, che possa portare beneficio a tutti.