Ancona, Far West in centro: «Ora più controlli e punizioni certe». La furia dei violenti, un ferito e (ancora) nessuna denuncia

Ancona, far West in centro: «Ora più controlli e punizioni certe». La furia dei violenti, un ferito e (ancora) nessuna denuncia
Ancona, far West in centro: «Ora più controlli e punizioni certe». La furia dei violenti, un ferito e (ancora) nessuna denuncia
di Andrea Maccarone
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Lunedì 8 Aprile 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 13:33

ANCONA Violenti e impuniti. Identificati quattro del gruppo di ragazzi che venerdì scorso ha scatenato il panico da Rosa. Ma ad oggi, ancora, non c’è nessun denunciato. Tra l’altro: «Siamo minorenni, non possono farci nulla». Era questo il refrain che i picchiatori di strada ripetevano come un mantra, colpendo alla cieca chiunque gli si fosse parato sotto. «Altro che minorenni - commenta Flavio Zoppi, titolare del bar Alla Bottega del Caffè in corso Mazzini -, pene certe e rapide ci vorrebbero. Non è possibile andare a lavorare con la paura di essere assaliti». Ne sa qualcosa Anna Baroni, responsabile del Chiosco da Morena, accanto alle 13 Cannelle. «Siamo rimaste impietrite a guardare la scena - racconta -. Io le mie due collaboratrici eravamo terrorizzate da tanta violenza. Mai vista da queste parti una cosa del genere».


Lo choc 

Il gruppo di giovani delinquenti, durante la vampata di violenza del tutto gratuita, ha cominciato a scaraventare in aria sedie e tavolini presi dal dehors del bar ristorante Rosa. «Se avessero preso le nostre sedie, che sono in ferro - continua la responsabile del Chiosco - ci sarebbe sicuramente scappato il morto».

Per fortuna il bilancio, tutto sommato, è stato meno grave: quattro punti di sutura alla testa per il cuoco di Rosa, qualche graffio per il titolare Fabrizio Boari un labbro gonfio per Fahed Lababidi, titolare de L’Arte della Pizza. Quest’ultimo ci ha confessato che quanto prima andrà a denuncire l’accaduto. Mentre Boari ha preferito soprassedere. «Ma questi episodi non devono passare in cavalleria - rimarca Michele Zannini, titolare del Caffè Giuliani e presidente di Confcommercio Marche delegazione di Ancona -. I colpevoli di certi gesti vanno senza dubbio puniti, non possono e non devono passarla liscia». Il mondo del commercio si stringe attorno a Rosa e l’Arte della Pizza. «Tutta la nostra solidarietà ai colleghi - esprime Edoardo Capannelli, titolare de La Bontà delle Marche -. Siamo sconvolti per quanto successo. Sarebbe potuto accadere qui, nessuno di noi è al riparo da questi fenomeni».

La preoccupazione 

Quello che preoccupa, appunto, è l’effetto emulazione. Uno degli aggressori filmava tutto con un cellulare probabilmente per far poi girare il video o postarlo sui social come fosse un trofeo. Una testimonianza di chissà quale forza. Ma soprattutto la prova di quanto sbandierato durante la follia: «Siamo minorenni, non possono farci nulla». «I miei dipendenti, soprattutto le ragazze, si sentono insicure - continua Zannini -. Il nostro lavoro, che amiamo, termina molto tardi la sera. Non possiamo sentirci in pericolo sul posto di lavoro». «Più controlli non farebbe male» ribadisce Anna Baroni. «Le pattuglie si vedono già - continua Zoppi -, ma rafforzare la presenza non è sbagliato. Questi fenomeni vanno spenti sul nascere, altrimenti si va alla deriva». Gli identificati sono tutti stranieri, immigrati di seconda generazione. Atteggiamento da bulli, vestiti da trappers. In una parola: i maranza. Così viene definita questa nuova generazione di arroganti e violenti. Nelle grandi città è da tempo una triste realtà. Ora gli emuli arrivano anche in provincia.

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