Falconara, decine di ore di riprese
delle spycam documentano gli abusi

Il centro Bignamini-Don Gnocchi a Falconara
Il centro Bignamini-Don Gnocchi a Falconara
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Giovedì 18 Febbraio 2016, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 08:55
FALCONARA - Decine di ore di video girati per due mesi all'inizio dello scorso anno con cinque microcamere nascoste. E' un gran mole di file tale da riempire cinque Dvd, quella raccolta dai carabinieri della Tenenza di Falconara nell’ambito dell’inchiesta che vede accusate due insegnanti, allora dipendenti dall'Istituto comprensivo Falconara Centro, per presunti maltrattamenti ai danni di cinque ragazzini disabili della scuola speciale “Bignamini-Don Gnocchi” posta all'interno del plesso scolastico falconarese.
Le educatrici - una senigalliese di 60 anni e una falconarese di 58 anni - respingono ogni accusa, sostenendo di non aver mai maltrattato i ragazzi, tutti affetti da gravi disabilità. Quanto ai video, per le difese, lungi dal documentare un contesto “ostile” nei confronti dei ragazzini, non offrirebbero invece alcun elemento per suffragare elementi di responsabilità per maltrattamenti.
Non la pensa allo stesso modo la procura di Ancona la cui inchiesta era partita dopo una segnalazione dell'allora dirigente scolastica. Il pm Ruggero Dicuonzo ha chiesto il rinvio a giudizio per le due insegnanti e l'udienza preliminare è stata fissata per il primo marzo ad Ancona: secondo l'accusa, i ragazzini tra i 10 e i 14 anni (quattro maschi e una femmina) sarebbero stati derisi, schiaffeggiati, strattonati e lasciati soli per ore. Addebiti che le indagate negano con forza. Convinti che l'impianto accusatorio possa smontarsi già in udienza preliminare, i difensori - gli avvocati Piergiovanni Cicconi Massi e Simone Trombetti per l'insegnante di Senigallia ora in pensione; gli avvocati Elisabetta Candi e Valeria Magnani per l'altra imputata ora trasferita - non chiederanno riti alternativi. L'invito a "visionare i filmati" per comprendere che non emerge alcun contesto di maltrattamenti, è stato ribadito dall'avvocato Cicconi Massi: rispetto ai fermo-immagine depositati negli atti, dicono in sostanza entrambe le difese, l'effetto dei video è diverso e non documenterebbero maltrattamenti ai ragazzini.
Sentite dagli investigatori, le interessate avevano sostenuto di aver solo utilizzato un metodo educativo per stimolare l'interesse dei ragazzi, senza alcun comportamento aggressivo. 
Le famiglie delle parti offese potrebbero costituirsi parti civili già in udienza preliminare. La stessa strada la stanno valutando sia l'Istituto comprensivo Falconara Centro sia Centro Bignamini. 
Ribadendo ancora una volta come il Centro Bignamini, con tutto il suo personale, sia estraneo all'inchiesta, il direttore Simone Perucci ha riferito che al momento non sono state intraprese iniziative legali per la costituzione di parte civile e che questa ipotesi deve essere ancora valutata.
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