Fabriano, paga ma il robot da cucina non arriva perchè se lo è tenuto l’addetta alle consegne

Paga ma il robot da cucina non arriva perchè se lo è tenuto l’addetta alle consegne
Paga ma il robot da cucina non arriva perchè se lo è tenuto l’addetta alle consegne
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Domenica 26 Marzo 2023, 06:30

FABRIANO -  Doveva portare il pacco a destinazione, invece ha firmato come se quell’acquisto fosse stato consegnato nelle mani di chi aveva ordinato online e pagato quanto pattuito e se l’è tenuto, portandolo a casa sua. Non ha fatto i conti con la diretta interessata che è voluta andare a cercare il suo pacco e ha raccontato il tutto ai poliziotti di Fabriano. Gli agenti del Commissariato, dopo lunghe indagini informatiche, hanno denunciato l’addetta alle consegne. E’ l’esito dell’ultima operazione della Polizia, con sede in via Dante.

 
Il provvedimento


In questi ultimi giorni è stata denunciata una 50enne residente nel comprensorio fabrianese per il reato di appropriazione indebita.

A far partire l’indagine, una donna di origine straniera, residente nella città della carta, che aveva ordinato un macchinario per cucina, tipo robot, del valore di 300 euro approfittando di uno sconto. Il pacco, però, non è mai arrivato a destinazione. Le indagini sono scaturite da una denuncia sporta dalla cliente che non vedeva l’ora di mettere in uso il suo robot per preparare piatti succulenti. La donna ha spiegato che, lo scorso dicembre, approfittando degli sconti per acquisti on-line, aveva ordinato un macchinario per cucina, del valore di oltre 300 euro. La consegna, però, nonostante il tempo trascorso dal pagamento, non era mai avvenuta. 


La beffa 


 

La donna, prima di rivolgersi all’Ufficio denunce del Commissariato, si era anche recata presso la sede provinciale del corriere al quale era stata demandata la consegna del pacco per approfondire la vicenda. Così ha potuto appurare che il pacco in questione era stato regolarmente spedito da oltre un mese dal rivenditore e da 15 giorni risultava consegnato dal corriere all’indirizzo che era stato indicato al momento dell’ordine on-line, quindi presso la residenza dell’acquirente. Quest’ultima, però, ha riferito agli agenti che, nel giorno e nell’ora indicati nel tracciamento della consegna, si trovava a casa e nessuno si era presentato per il recapito dell’ordine. 


I poliziotti, attraverso i dati della consegna forniti dalla società di spedizione, sono riusciti a risalire al nominativo dell’incaricata alla consegna constatando che, attraverso l’apposizione di una firma falsa sul registratore di consegna in dotazione del corriere, era stata falsamente attestata la consegna dell’ordine di cui, invece, si era effettivamente appropriato l’operatore corriere. Quel macchinario, quindi, sarebbe andato a finire a casa dell’addetta alla consegna invece di arrivare nella cucina di chi l’aveva prenotato e già pagato.

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