Deposito delle Ferrovie
A rischio trenta operai

Deposito delle Ferrovie A rischio trenta operai
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Venerdì 6 Febbraio 2015, 21:41 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 18:42
FABRIANO - Ridimensionamento in vista per il deposito locomotive della stazione di Fabriano, divampa la protesta. I sindacati di categoria chiedono un incontro con l'assessore regionale ai Trasporti Viventi e il sindaco Sagramola, affinchè la politica faccia la propria parte, evitando il depauperamento di un territorio in seria difficoltà. L’incontro appare urgente. La problematica del sito era emersa già più di un anno fa. Nel corso di un incontro svoltosi nei giorni scorsi presso la direzione del Trasporto regionale Marche, alle organizzazioni sindacali di settore è stato prospettato un ulteriore ridimensionamento della struttura a fine anno.

"Durante la riunione, promossa per discutere i carichi di lavoro assegnati per il 2015 alle officine Fs di Fabriano e Ancona - sottolineano le segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti - il direttore del Trasporto regionale Marche ci ha comunicato il ridimensionamento del sito fabrianese entro il 31 dicembre di quest'anno, perché non ci saranno più le ore manutentive assegnate, vista la dismissione dei vecchi treni diesel". Di qui, la missiva inviata dai sindacati a Viventi e Sagramola (per conoscenza anche a Fausto Derosso della direzione del Trasporto regionale Marche), con la quale si chiede un incontro per discutere del futuro del polo manutentivo di Fabriano.

Nel deposito locomotive della stazione di Fabriano lavorano 20 persone dipendenti di Trenitalia che però diventano una trentina se si tiene conto degli addetti di due ditte appaltatrici che svolgono mansioni di pulizia e di servizi accessori. Adesso, questi lavoratori dell'impianto di manutenzione corrente manifestano forte preoccupazione.

"Nel corso degli anni - spiegano gli operai, che stanno ripristinando lo stato di agitazione - abbiamo svolto il nostro incarico con serietà, competenza e responsabilità. Nonostante tutto, l'arrivo di nuovi treni diesel determinerà una riduzione delle ore lavorative previste in questo periodo, cosicchè ci sarà una diminuzione notevole degli operatori presenti nell'impianto di appartenenza. Ci pare ovvio che alla riduzione di ore seguiranno, come conseguenze, la chiusura definitiva del deposito ferroviario e il trasferimento delle lavorazioni in altri siti di Trenitalia. Purtroppo, le ripetute sollecitazioni non hanno ottenuto finora nessun atto concreto finalizzato a risolvere il problema"
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