«La Maturità è più dura? Bene, pronti per la vita». Tema: Whatsapp domina

«La Maturità è più dura? Bene, pronti per la vita». Tema: Whatsapp domina
«La Maturità è più dura? Bene, pronti per la vita». Tema: Whatsapp domina
di Michele Rocchetti
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Giovedì 22 Giugno 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 11:24

ANCONA Ieri hanno preso il via, con il tema di italiano, gli esami di maturità. I primi tornati alla formula originaria. Quindi non soltanto con il ripristino delle prove scritte, come già era stato lo scorso anno, ma anche con la seconda prova predisposta dal Ministero e il ritorno dei commissari esterni. E i candidati degli istituti superiori di Ancona, in fin dei conti, sono stati contenti così. Anche se il periodo del Covid lo hanno patito, eccome, visto che allora si trovavano a cavallo tra biennio e triennio. E certo, il maxi orale per molti sarebbe stato più semplice da affrontare. Inoltre avere una commissione tutta formata dai propri professori li avrebbe messi più a loro agio. Ma in ballo non c’è solo il diploma, c’è il proprio futuro. Perciò non è detto che una prova facile sia la migliore per preparati alla vita che ti aspetta. «Sostenere solamente il colloquio sarebbe stato più semplice – ammette Benedetta Ninivaggi della VD liceo linguistico dell’IIS Savoia Benincasa – anche perché pure noi abbiamo subito la Dad, le quarantene, gli Stop & Go. Ma era giusto tornare alla normalità». 


La prova 

In quanto l’esame, in questo modo, è più completo e probante. «Durante gli anni di Covid ci eravamo un po’ adagiati – osserva Giovanni Mais della VA indirizzo Tecnico Economico dell’IIS Savoia Benincasa –, per riprendere il giusto ritmo un po’ c’è voluto.

Ciò non significa, tuttavia, che sarebbe stato meglio un esame semplificato. Questo ci prepara in maniera più adeguata al mondo del lavoro». Fornendo, per altro, anche maggiori possibilità di esprimere se stessi. «Essendo un po’ timida, sicuramente rendo più negli scritti» ammette Elena Boccanera della VG indirizzo Scienze Umane dell’IIS Rinaldini. Quanto alla commissione, non è detto sia per forza un bene che sia formata dai propri insegnanti. Per Erika Bazzani, anche lei della VG indirizzo Scienze Umane dell’IIS Rinaldini, lo è: «I nostri professori ci conoscono. Sanno quello che abbiamo studiato durante l’anno. È normale che con loro saremmo stati più tranquilli». Ma per Martina Goroni della VD liceo linguistico dell’IIS Savoia Benincasa dipende anche da chi sono i professori: «Ci sono quelli con cui ti trovi bene, altri con cui ti trovi meno bene». E per la sua compagna di classe Benedetta una commissione composta solo dai tuoi insegnanti può essere addirittura un’arma a doppio taglio: «Conoscendoti possono esser anche molto esigenti, mentre gli esterni forse sono più super partes. Quelli che abbiamo noi finora si sono dimostrati estremamente corretti e disponibili». Per ciò che invece riguarda la prova sostenuta ieri, è stata in generale ritenuta dai maturandi tutto sommato fattibile, anche se la gran parte di loro si è concentrata soprattutto sulle ultime due tracce, quelle di attualità, mentre in pochi si sono cimentati con quelle di letteratura. Il motivo lo spiega Kledi Omiccioli, della VG indirizzo Scienze Umane dell’IIS Rinaldini: «Come autori mi aspettavo Svevo o Manzoni. Anche perché Quasimodo e Moravia durante l’anno scolastico li avevamo a mala pena nominati. Alla fine ho scelto la traccia sull’elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp in quanto affrontava un argomento molto vicino alle problematiche di noi giovani». Questo è stato il titolo in assoluto più gettonato, ma non da Martina Goroni, che ha preferito il testo argomentativo che traeva spunto dall’ultimo libro di Piero Angela: «L’ho scelto perché dava modo di riflettere sugli effetti della tecnologia, ma in maniera meno scontata rispetto al tema sull’elogio dell’attesa». Anche per Benedetta Ninivaggi si tratta di un argomento troppo sfruttato, tanto che alla fine ha deciso per la traccia su Moravia, pur non essendo un autore trattato durante l’anno: «Le domande di comprensione erano fattibili e permetteva di fare vari collegamenti».

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