La crisi di Conerobus, zero controlli a bordo: «Chi oblitera il biglietto? In pochi»

La crisi di Conerobus, zero controlli a bordo: «Chi oblitera il biglietto? In pochi»
La crisi di Conerobus, zero controlli a bordo: «Chi oblitera il biglietto? In pochi»
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 18:01

ANCONA Il profondo rosso di Conerobus ha un nome, anzi due: pandemia e caro carburante, che hanno schiacciato la partecipata comunale in un disavanzo certificato al 2022 di 4,5 milioni di euro. Un terzo, invece, non meno impattante, è la gestione, che negli anni più duri della pandemia ha mantenuto gli stessi importi in uscita di prestazioni affidate a terzi. Con addirittura un incremento di circa 500mila euro tra 2020 e 2021. Un’emorragia che non riesce ad essere arginata, tanto che al primo semestre del 2023 il passivo allunga di altri 2,5 milioni. 


I conti

Gli anni peggiori ovviamente sono il 2020 e il 2021, dove i proventi del traffico scendono a 6 milioni nel pieno dell’emergenza sanitaria, migliorando la performance di 400mila euro nel 202, ma a fronte di un dato pre-covid (2019) di 10,2 milioni di entrate dalle vendite di ticket e abbonamenti.

Intanto Conerobus si difende, specificando che dei 22,6 milioni di debito maturati al 2021 «va tenuto conto dei 18,8 milioni di attivo circolante, che al netto evidenzia un’esposizione finanziaria di 3,8 milioni». Al problema delle uscite, però, si aggiunge quello delle mancate entrate dalla bigliettazione. «Alcuni colleghi raccontano di 2-3 obliterazioni su un carico di 50 passeggeri - afferma Augusto Serrani, segretario regionale Fit Cisl -. Che gli altri siano abbonati? Qualcuno sì, ma non tutti». 

L’evasione

«Sulle linee urbane l’evasione è effettivamente molto alta - conferma Giorgio Andreani, segretario generale Uil Trasporti Marche -. Non è stata fatta una politica seria di lotta all’evasione». Il problema sarebbe da ricercare nel numero non adeguato di autisti chiamati a svolgere le verifiche a bordo. «Su 380 autisti sono disposti 8 turni di verifica - spiega Andreani -: 4 sul deposito di Ancona e 4 su quello di Marina di Montemarciano. È chiaro che sono troppo pochi per coprire in maniera capillare tutto il territorio. Ma, del resto, gli autisti sono necessari a coprire il servizio di guida». La soluzione? «Fare nuove assunzioni - risponde Serrani - tanto che l’azienda ha chiamato 19 persone dalla graduatoria aperta, e il 1 luglio cominceranno». Intanto, però «bisogna intervenire subito per aumentare i turni di verifica» incalza Serrani. Ciò che stupisce, però, è l’incremento delle spese per consulenze e servizi nei due anni di maggiore criticità. Se nel 2019 ammontavano a 4,7 milioni, nel 2021 son rimasti pressoché invariati: 4,6 milioni. Incrementati addirittura rispetto al 2020 quando ammontavano a 4,1 milioni. Nel 2021 sono stati spesi: 1,5 milioni per manutenzioni e riparazioni affidate a terzi, 359mila euro per consulenze in ambito professionale e amministrativo, 39mila euro per pubblicità e promozione, 52mila euro in comunicazioni.

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