Corinaldo, strage in disco: raffica
di perquisizioni a caccia di foto e video

Corinaldo, strage in disco: raffica di perquisizioni a caccia di foto e video
di Federica Serfilippi
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Venerdì 11 Gennaio 2019, 04:55
CORINALDO - Strage di Corinaldo, raffica di perquisizioni e sequestri in tutta la regione. I blitz sono stati eseguiti nei giorni scorsi dai carabinieri su delega della procura nei confronti di alcuni ragazzi - tra questi ci sono minorenni – che potrebbero essere in possesso delle tessere mancanti da inserire nel puzzle investigativo legato al dramma della Lanterna Azzurra. I giovani alla cui porta hanno bussato i militari non compaiono nel registro degli indagati. Alcuni, pur essendo presenti in discoteca, non avrebbero avuto alcun ruolo nella tragedia dell’8 dicembre. Altri non avrebbero neppure partecipato alla serata organizzata dal locale di via Madonna del Piano.
Nei loro dispositivi informatici, però, potrebbero essere contenuti dei file giudicati utili dagli inquirenti per ricostruire quella maledetta notte. Foto, video, audio, chat di gruppo, tag sui social tutto verrà scandagliato per cercare di iniziare a mettere i primi punti fermi sull’inchiesta coordinata da due differenti procure.
 
E che per ora conta dieci indagati, tra cui un 17enne di Senigallia, sospettato di aver dato il via al fuggi fuggi con l’utilizzo di uno spray urticante I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sequestrato ai ragazzi, i cui nomi sono saltati fiori nel corso dell’indagine, pc, smartphone e tablet.
In uno di questi dispositivi potrebbe essere contenuto un video amatoriale che può contribuire a cristallizzare il numero delle presenze all’interno del locale. O magari, nel pc di un ragazzo (anche se l’8 dicembre non era alla Lanterna Azzurra) potrebbero esserci le tracce di messaggi scambiati con uno dei pr ingaggiati per la serata dove il superospite doveva essere Sfera Ebbasta, mai arrivato a Corinaldo. Intanto che i dispositivi vengano setacciati, oggi e domani le porte della discoteca verranno riaperte.
Saranno i periti della procura, l’ingegner Di Perna e il colonnello dei carabinieri Marcello Mangione a eseguire una serie di accertamenti. Il primo si focalizzerà sull’analisi dei sistemi dei fumi coreografici e degli impianti di aereazione e di ventilazione. Il secondo con foto e misurazioni geometriche vaglierà lo stato della rampa e le luci d’emergenza.
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