Quattro tartarughe protette
sequestrate e liberate in mare

Quattro tartarughe protette sequestrate e liberate in mare
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Mercoledì 27 Agosto 2014, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 19:12

ANCONA - Quattro tartarughe di specie protetta sono state imbarcate con la M/N Hellenic Spirit per far rientro nel paese di origine.

Le tartarughe sono state sequestrate dal Corpo forestale dello Stato, Nucleo Operativo Cites di Ancona, in collaborazione con la Guardia di Finanza di Ancona e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in quanto raccolte da un cittadino francese nell’habitat naturale durante la vacanza in Grecia e detenute illegalmente. Tali esemplari verranno rilasciati in natura in una riserva naturale dal personale dell’autorità Cites greca che le prenderà in custodia al momento dell’arrivo al porto di Patrasso.

Le quattro tartarughe sequestrate circa un anno fa, sono state custodite fino ad oggi presso la Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca di Jesi, dotata di strutture idonee e personale esperto che ne ha assicurato la cura e la conservazione.

Questi esemplari, appartenenti alla specie Testudo hermanni, rigorosamente protette dalla Convenzione di Washington (Cites) e pertanto incluse nell’Allegato A del Regolamento Comunitario 338/1997, sono frequentemente oggetto di traffici illeciti. Infatti nel mese di luglio di quest’anno sono stati sequestrati dal Nucleo Operativo Cites, congiuntamente alla Dogana di Ancona e la Polizia di Frontiera, diciassette esemplari della stessa specie importati illegalmente dall’Albania.

Per queste specie è assolutamente vietato il prelievo in natura senza le prescritte licenze Cites, questa pratica illegale, unitamente alla distruzione degli habitat naturali, ha causato la progressiva rarefazione delle popolazioni selvatiche. Oggi in Italia le testuggini selvatiche sono gravemente minacciate di estinzione e confinate in piccoli nuclei distribuiti per lo più all’interno delle aree protette.

Il Nucleo Operativo Cites di Ancona svolge, presso il porto di Ancona e l’aeroporto di Falconara, una importante attività di controllo concernente le importazioni ed esportazioni degli esemplari in via di estinzione. L’attività di controllo presso i varchi doganali viene eseguita anche con l’ausilio dell’unità cinofila specializzata, a seguito dell’Accordo Operativo stipulato con l’Agenzia delle Dogane.

Alcuni illeciti sono stati contestati a turisti di ritorno dalle mete esotiche, che inconsapevoli della normativa vigente importavano souvenir realizzati con esemplari in via di estinzione. Spesso il viaggiatore è portato a non comprendere pienamente l’esistenza dei divieti e delle pesanti sanzioni previste dalla Legge 150/1992 (fino a 9000 € e confisca dell’oggetto) poiché le legislazioni d’origine delle specie minacciate in alcuni casi prevedono norme meno restrittive di quelle comunitarie.

E’ pertanto indispensabile, e previsto dai vigenti regolamenti comunitari, sensibilizzare il viaggiatore sugli scopi della Convenzione, informarlo sulle disposizioni e i divieti in materia, e promuovere un approccio consapevole all’acquisto di tali prodotti.

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