Senza casa non sa dove gettare i rifiuti: usa i cestini pubblici ma i vigili gli danno la caccia. Maxi multa a un clochard di Chiaravalle

Getta il pattume nel cestino pubblico di Chiaravalle. Scatta la maxi multa per un clochard: ecco la sua reazione (foto d'archivio)
Getta il pattume nel cestino pubblico di Chiaravalle. Scatta la maxi multa per un clochard: ecco la sua reazione (foto d'archivio)
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Mercoledì 10 Gennaio 2024, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 16:12

CHIARAVALLE - Marco Vio ha sessant'anni e vive a Chiaravalle, dove tutti lo conoscono e molti, fortunatamente, gli vogliono bene. È una persona molto dignitosa e rispettata nonostante la vita non sia stata affatto tenera con lui. Lo salutano tutti, quando lo incontrano per le strade della città, perché è sempre disponibile e alla mano. Non chiede elemosine né favori. Non ha più una casa dove abitare, dopo che aveva risieduto in via Nazario Sauro e poi in via De Amicis, e viene ospitato talvolta da amici volenterosi e bisognosi come lui. Oppure dorme in un garage. 

 
Il sostegno


Per aiutarlo alcuni cittadini solidali, gli affidano lavoretti di pulizie e giardinaggio che lui svolge con certosina precisione e con tanta passione. È anche molto presente in chiesa, nell’abbazia di Santa Maria in Castagnola, dove talvolta lo impegnano come aiutante e lui risponde sempre presente.

Marco Vio dimostra meno della sua età: ha il viso pulito, magro ed ha una chioma riccioluta e al collo porta un simbolo di pace.

A suo modo assomiglia e incarna un Cristo che porta la croce, tutti i giorni, anche in questi di freddo pungente e pioggia battente. Sui social è apparso di recente un accorato appello lanciato da qualche chiaravallese che lo conosce e gli è vicino: ci si chiede come aiutarlo e cosa possa fare il Comune per venirgli incontro e garantirgli un tetto e un pasto caldo. In tanti chiedono alle istituzioni un aiuto per Marco, conosciuto come un grande lavoratore sfortunato che vive in condizioni precarie. «Ha bussato a mille porte – dice una donna che lo conosce bene – ma nessuno ha aperto o gli ha risposto». «In qualche modo il Comune mi ha aiutato tempo fa – dice con un’ironia amara il sessantenne – infatti mi è stata recapitata una multa da ben 150 euro». Che grave errore ha commesso Marco Vio? Di quale nefandezza è accusato, tanto da affibbiargli una contravvenzione che per lui è pesantissima da sostenere? 


La svista


«Io che non ho casa, ho gettato un piccolo sacco di spazzatura in uno dei cestini installati lungo i marciapiedi. Per scovarlo – continua malinconicamente il sessantenne – il comandante della polizia municipale ha nascosto una telecamera e dalle immagini è stato visto che sono stato io il colpevole di un gesto che però non reputo né sconsiderato ne criminale». Vio non ha buttato i rifiuti a terra, alla rinfusa. Non si è sbarazzato di ingombranti e inquinanti sacchi di immondizia ai bordi delle strade o sui terreni agricoli. Ha solo cercato di causare meno problemi a tutti e di disfarsi dei rifiuti in una maniera civile e senza causare danni a nessuno. Per la polizia locale, però, non poteva farlo, perché i rifiuti vanno gettati nell’apposito cestino di casa propria. Che lui non ha.

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