Osimo, il quartiere della cittadella
sportiva al buio per l'assalto dei ladri

I poliziotti con i picconi abbandonati dalla banda
I poliziotti con i picconi abbandonati dalla banda
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 11:26
OSIMO - Avevano manomesso la centralina elettrica del quartiere per operare nel buio e non far notare movimenti ed ombre. La banda che la notte tra venerdì e sabato ha colpito la cittadella sportiva della Vescovara aveva evidentemente organizzato tutto a tavolino, con sopralluoghi preventivi in zona per capire come agire e da dove partire.

Il commissariato di polizia di Osimo sta indagando tramite le immagini della videosorveglianza esterna al Cespo e hanno richiesto informazioni su un cellulare ritrovato nelle vicinanze del Tiro a Segno che potrebbe anche essere stato perso dai ladri nella precipitosa fuga. Ma intanto un testimone, l'anziano custode del poligono, un 90enne osimano che vive lì vicino, ha raccontato di aver sentito i rumori e visto scappare una persona. "Nel buio non saprei descriverla, ma sembrava giovane e atletica" avrebbe detto agli inquirenti. Fabrizio Palanga, componente del direttivo del Tiro a Segno, l'associazione sportiva più anziana di Osimo nata nel 1884, ha confermato: "E' andata bene che il nostro anziano custode non se li è ritrovati davanti, vista la sua età poteva bastare anche solo una spinta per capitare il peggio. Alla fine è andata bene così, hanno fatto tanti danni, smurato gli infissi di tre porte, rotto una finestra e una porta a vetro, ma non hanno rubato nulla.

L'allarme che ha risvegliato il custode e fatto intervenire la polizia li ha messi in fuga prima che riuscissero ad aprire la cassaforte in sede con dentro armi, munizioni e qualche centinaio di euro". Avvertite le urla del custode 90enne che avvisava dell'arrivo della polizia, i ladri sono scappati dalla sede del Tiro a Segno senza entrare neanche nei due poligoni. Hanno rotto una recinzione del cortile e sono fuggiti costeggiando il lago di pesca sportiva. Il Tiro a Segno è stata l'ultima tappa dell'itinerario di devastazione. La prima era stata al Cespo, nel bar gestito dalla Nuova Isola di Roberto Marzocchini trai due palloni geodetici della Conero Dribbling.

"Quando sono arrivato alle 8 -ha raccontato Marzocchini- ho visto il bar a soqquadro, hanno rotto la porta finestra sul retro, hanno preso il fondo cassa accasciandosi a terra dietro il bancone per evitare i sensori dell'allarme, alla fine più il danno che il bottino di 350-400 euro". Dopo il Cespo hanno colpito la piscina del Team Osimo Nuoto passando dal magazzino accanto all'ufficio del presidente Gianni Chieti, forando a mazzate ben tre pareti. "Hanno fatto danni ingenti per portare via solo il fondo cassa di 400-450 euro, ma -ha rassicurato Chieti- siamo riusciti a riaprire subito, non hanno creato disagi all'attività". Secondo la polizia il blitz nelle tre strutture sportive non è collegabile a quello della settimana precedente alla vicina pista d'atletica, dove nel mirino finì la macchinetta automatica delle cibarie e del caffè, con modalità diverse.
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