Super trappole in giro per tutta la città, Zinni: «Così liberemo Ancona dai cinghiali». Antonini: «Due milioni per i danni»

Super trappole in giro per tutta la città: «Così liberemo Ancona dai cinghiali». Antonini: «Due milioni per i danni»
Super trappole in giro per tutta la città: «Così liberemo Ancona dai cinghiali». Antonini: «Due milioni per i danni»
di Antonio Pio Guerra
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Sabato 23 Dicembre 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 12:44

ANCONA - «Nel 2024 contiamo di coprire tutte le aree sensibili della città, debellando la presenza di animali selvatici». I cinghiali hanno le ore contate. Parola del vicesindaco Giovanni Zinni, che ieri ha accolto con soddisfazione i risultati della prima super trappola anti-ungulati installata nei pressi del parco della Cittadella.

La cattura

Come anticipato dal Corriere Adriatico, sono stati due gli esemplari catturati - a fronte di un branco di almeno sei elementi osservati nei giorni precedenti l’attivazione del congegno. «Una coppia di esemplari adulti, un maschio ed una femmina» racconta Massimo Iuliano, presidente marchigiano dell’Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino.

Proprio i volontari di Urca, in collaborazione col Comune di Ancona e con la Regione Marche, hanno provveduto a posizionare e gestire la maxi trappola che ha poi portato alla cattura degli animali. «Che sono stati soppressi attraverso una procedura medica e prelevati dall’Istituto Zooprofilattico» aggiunge Zinni.

«Non si tratta di un’operazione di caccia - precisa- ma di un’azione necessaria per la tutela della pubblica incolumità». «Ogni volta che un ungulato attraversa improvvisamente la strada può causare la morte di qualcuno» sostiene allarmato. Ecco spiegata la necessità del trappolamento, che ha potuto beneficiare di fondi comunali per 3mila euro e di un contributo da 10mila euro da parte di Palazzo Raffaello. Il costo di ogni trappola? Circa 5mila euro. “Pig brig trap system”: è il nome del marchingegno usato, di produzione americana. Una grande rete dal diametro di sei metri ed alta circa 1,6 metri al centro della quale viene posizionato del pastone come esca. Prima si fanno ambientare gli animali: l'esca viene posizionata prima della trappola, lasciata in un primo momento aperta per far prendere confidenza agli ungulati. «Per gestirla servono almeno tre persone» secondo Iuliano. Nel caso di Urca, tutti volontari. «Visto il successo, ripeteremo le operazioni per bonificare quest’area» promette Zinni. Che prospetta l’arrivo di altre trappole. «Abbiamo osservato tra i 15 ed i 20 esemplari in città, una sottostima» secondo il presidente Iuliano. «Il cinghiale è uno dei maggiori vettori di peste suina, malattia che stermina interi allevamenti di maiali» avverte Andrea Maria Antonini, assessore regionale alla Caccia.

Il salasso

Per non parlare dei costi economici «I risarcimenti dei danni provocati dai cinghiali pesano per un milione, quasi due, sul bilancio regionale» secondo l’assessore. E sono in aumento, visto che recentemente la quota di danno coperta dall’ente è passata dal 60% all’80% - «con un incremento di spesa di circa 400mila euro». Queste operazioni di trappolamento, allora, più che un costo rappresentano un investimento. «Siamo i primi in Italia ad aver effettuato una simile operazione in un centro urbano» rivendica orgoglioso Zinni. «Una sperimentazione che farà statistica e servirà anche ad altre città» secondo il sindaco Daniele Silvetti.

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