ANCONA - All’hub del Paolinelli hanno giocato d’anticipo: i vaccini AstraZeneca, quelli sospesi in tutta Italia per una serie di morti sospette ma riabilitati giovedì da Ema e Aifa, erano disponibili già ieri. Peccato che in pochi lo sapessero. Qualcosa probabilmente non ha funzionato sul piano della comunicazione, se è vero che la Regione aveva annunciato la ripresa della campagna di profilassi soltanto per oggi. Un corto circuito che ha portato ad un effetto spiacevole: su 200 persone in lista per la prima iniezione, appena una quindicina, alle 16 di ieri, si erano presentate nella tensostruttura della Baraccola.
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Insomma, un’altra giornata persa, eccezion fatta per i richiami che, al contrario, procedono spediti con le dosi di Pfizer e Moderna.
Ma ci sono altri che, fidandosi delle comunicazioni ufficiali, non immaginavano che, presentandosi al Paolinelli, avrebbero potuto vaccinarsi già ieri. Senza contare l’effetto sorpresa vissuto da quelli che soltanto una volta arrivati nell’hub della Baraccola hanno scoperto che sarebbe stata somministrata loro una dose di AstraZeneca. Ma alla fine nessuno si è tirato indietro, una volta ricevuta adeguata assistenza e informazione da parte dei medici e degli infermieri che stanno lavorando senza sosta per assicurare fluidità alla macchina organizzativa, che da oggi potrà riprendere a pieno regime.
Ieri sono state effettuate circa 500 iniezioni al Paolinelli (quasi tutti richiami) dove ora si conta di guadagnare terreno innestando la marcia più alta. L’obiettivo è superare le 800 somministrazioni giornaliere incastrando gli appuntamenti saltati, in corso di riprogrammazione. Va recuperata l’intera agenda di cinque giorni, per questo nel punto vaccini della Baraccola già da ieri la squadra dei sanitari è stata rafforzata con due medici e due infermieri aggiuntivi. D’altro canto, ora che le fiale di AstraZeneca sono a disposizione per le prime dosi (quelle di Moderna e Pfizer continueranno ad essere utilizzate per i richiami) c’è da spingere sull’acceleratore.
I dati, aggiornati a giovedì sera e discussi nella conferenza dei sindaci di Area Vasta 2, convocata ieri dal sindaco di Fabriano, parlano chiaro: in un mese di profilassi sono state effettuate 67.977 iniezioni, tra cui 46.029 prime dosi e 21.948 richiami. Sono stati vaccinati 19.070 over 60, 12.921 operatori sanitari, 3.772 operatori non sanitari, 3.537 operatori scolastici, 2.455 anziani in lungodegenza, 1.978 agenti delle forze dell’ordine. Insomma, neanche il 10% della popolazione residente nella provincia di Ancona è stata vaccinata e meno del 5% ha completato la profilassi e, dunque, può dirsi immune al Covid. Un problema nazionale, è evidente, dovuto alla cronica carenza di vaccini.