Schiaffi e sigaretta in faccia: baby bulla sospesa 15 giorni. La vittima rientra in classe?

Schiaffi e sigaretta in faccia: baby bulla sospesa 15 giorni. La vittima rientra in classe?
Schiaffi e sigaretta in faccia: baby bulla sospesa 15 giorni. La vittima rientra in classe?
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Settembre 2023, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 06:57

ANCONA Quindici giorni di sospensione, senza l’obbligo di frequenza. Il consiglio di classe ha deciso: la bulla del Rinaldini deve stare a casa, sia pure per un breve periodo. È la soluzione che preside e professori - secondo quanto si apprende da fonti dell’Usr - hanno ritenuto migliore per la 15enne denunciata per aver schiaffeggiato una compagna di scuola, di un anno più piccola, spegnendole una sigaretta sulla guancia.

Niente espulsione dalla scuola, dunque: un provvedimento così drastico avrebbe richiesto il parere del consiglio d’istituto.

Tuttavia, l’assenza della ragazzina dalla comunità scolastica costituisce una punizione più afflittiva rispetto alla misura della sospensione con frequenza: inciderà sul giudizio finale e consentirà alla vittima di tornare in classe. Almeno questo è l’auspicio.


La paura


La 14enne, infatti, si è chiusa in casa da martedì scorso, quando è stata malmenata e umiliata all’esterno del Rinaldini dalla bulla che l’aveva messa nel mirino già ai tempi delle medie. Dopo le botte, era finita al pronto soccorso. I medici l’avevano dimessa con 5 giorni di prognosi per i segni di bruciatura sul volto. Poi era scattata la denuncia ai carabinieri da parte dei genitori. Oggi, teoricamente, la liceale potrebbe rientrare a scuola, a meno che il periodo di convalescenza non sia stato prorogato e sempre che sia riuscita a superare il trauma. «Ha paura di incrociare di nuovo quella ragazza, è molto provata», aveva raccontato al Corriere Adriatico la madre della 14enne. Per convincerla a riprendere le lezioni in presenza basterà la sospensione per 15 giorni della baby bulla?

E quando la punizione sarà cessata, che succederà? Intanto, è stato ripristinato l’ordine naturale delle cose: la vittima a scuola (se lo vorrà), la spaccona a casa. In ogni caso, l’istituto è pronto a sostenere la prima con tutti gli strumenti a disposizione, dalla Dad alle interrogazioni programmate, fino agli orientatori scolastici. E si è attivato anche con la famiglia della 15enne responsabile di una serie di comportamenti borderline in classe, così gravi da aver accumulato già diverse note disciplinari dall’inizio dell’anno scolastico: è stata interessata le rete dei servizi sociali per tutelare l’adolescente e garantirle il necessario sostegno psicologico, nell’ottica di un suo recupero, anche per scongiurare un eventuale abbandono degli studi.

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