ANCONA - Quell’orologio di lusso, visto sulle piattaforme online, sembrava essere un affare da cogliere al volo. E, invece, era una vera e propria truffa. È stato dei più classici il modus operandi ingegnato dal millantatore che ha fatto finire in trappola decine di clienti del web, appassionati di vecchi orologi e cronografi. Il truffatore, che si faceva pagare e poi non spediva la merce, è stato identificato in un 27enne pugliese. L’uomo è stato denunciato dalla Squadra Mobile per truffa aggravata.
Gli accertamenti
L’approfondimento investigativo è iniziato dopo la denuncia sporta in questura da un anconetano: era rimasto a bocca asciutta dopo aver versato una cospicua somma di denaro a quello che sembrava essere un venditore serio e affidabile, proprietario di alcuni orologi d’epoca, proposti online a prezzi convenienti.
La trappola
La ricostruzione della polizia: nel corso delle trattative, il venditore inviava all’acquirente la fotografia di un documento di un terzo soggetto, estraneo alla vicenda, e lo istruiva passo passo per fargli eseguire il pagamento sulla carta Postepay intestata al sedicente creditore. Una volta ottenuta la ricarica si rendeva irreperibile per la consegna della merce. Vani, da parte della vittima, tutti i tentativi di contatto avviati con il millantatore di preziosi orologi.
L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla procura di Ancona ha permesso di ricostruire dettagliatamente la dinamica dei fatti, riuscendo - attraverso il numero della Postepay e l’analisi dei dati informatici - ad arrivare a stringere il cerchio attorno al 27enne pugliese.
Alla fine di tutti gli accertamenti di rito, l’uomo è stato denunciato.
Contestualmente all’avviso di garanzia, all’uomo è stato anche notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Ora, prima di un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura, potrà decidere se fornire una memoria difensiva, oppure farsi ascoltare dagli inquirenti in merito ai fatti contestati. Rimane il fatto che il modus operandi finito nel mirino della Squadra Mobile è uno dei più utilizzati dai truffatori in rete per far cadere in trappola i clienti.