ANCONA - Prima la pandemia che ha falciato l’affluenza sugli autobus. Poi l’impennata dei prezzi del carburante. Conerobus ha chiuso il 2022 con un debito complessivo di 6 milioni di euro. A fronte, però, di crediti nei confronti degli enti pari a 7 milioni e mezzo di euro. Ma sono risorse non ancora entrate nelle tasche della partecipata del Comune di Ancona, che intanto ogni mese vede uscire dal conto 940 mila euro per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. E proprio per garantire maggiore liquidità, al fine di poter sostenere con più serenità le spese correnti, la giunta ha deliberato l’erogazione anticipata di 2 milioni e mezzo di euro.
L’interrogazione
Intanto il caso è finito sui banchi del consiglio comunale che si è svolto ieri all’auditorium della Mole Vanvitelliana.A chiedere conto sulla situazione economica di Conerobus è stato il consigliere comunale Daniele Berardinelli, capogruppo di Forza Italia, con un’interrogazione senza troppi giri di parole.
Le altre cifre
E poi ancora: «2 milioni di euro sono i flussi di cassa che mediamente entrano tra titoli di viaggio e corrispettivi pagati dalla Regione - ha continuato Mancinelli. Tra le voci che maggiormente hanno pesato sulle finanze di Conerobus nell’ultimo anno c’è sicuramente il caro carburante, che ha generato un extracosto di 3 milioni di euro per il metano e 600 mila euro per il gasolio. Una condizione di forte sofferenza che la stessa sindaca ha ammesso in corso di intervento durante l’assemblea comunale: «Conerobus vive una situazione complicata - ha riconosciuto Mancinelli - sia da conto economico, e quindi di liquidità, sia per quanto riguarda i flussi finanziari».
L’erogazione
Una congiuntura che ha messo in ginocchio tutto il sistema di trasporto pubblico locale. Tanto che ad Ancona la giunta è dovuta intervenire con una delibera per l’erogazione anticipata di 2 milioni e mezzo di euro. Misura che prima di diventare esecutiva dovrà passare sotto il voto del consiglio comunale.