ANCONA «Quello che è successo è un caso più unico che raro. E non macchierà di certo il sistema della donazione e dei trapianti, che funziona alla perfezione». Così il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, il dottor Claudio Martini, sul caso del rene inutilizzabile arrivato a Torrette da un ospedale dalla Lombardia. Quando l’organo da trapiantare è giunto alla cittadella sanitaria di Torrette il paziente designato per riceverlo era già pronto in sala operatoria. Ma l’intervento è dovuto saltare: il rene era già stato giudicato inservibile in partenza.
L’inghippo
C’è stata una falla nel prezioso quanto complesso meccanismo che regola il prelievo di organi e il successivo trapianto.
Il meccanismo
Si è purtroppo inceppato un meccanismo perfetto, dove vengono a collimare le professionalità dei medici e il gesto d’altruismo di chi dona. Un caso, quello dell’antivigilia di Natale, che per Martini «non fa neppure statistica. Sono quasi trent’anni che lavoro nel settore ospedaliero e un episodio del genere non mi era mai capitato». Parole che danno proprio l’idea dell’unicità di quanto accaduto. «Si tratta di un caso che non macchierà di certo il sistema dei trapianti e il gesto della donazione. Oltretutto, per il paziente ricevente non ci sono state ripercussioni dal punto di vista clinico. Verrà richiamato appena un nuovo rene sarà disponibile».