Ancona, Matteo Concetti suicida in cella, l’autopsia: «Nessun segno di violenza». Oggi pomeriggio il funerale a Rieti

Ancona, Matteo Concetti suicida in cella, l’autopsia: «Nessun segno di violenza». Oggi pomeriggio il funerale a Rieti
Ancona, Matteo Concetti suicida in cella, l’autopsia: «Nessun segno di violenza». Oggi pomeriggio il funerale a Rieti
di Federica Serfilippi
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Sabato 13 Gennaio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 11:36

ANCONA - Nessuna sorpresa dall’autopsia: il 25enne Matteo Concetti si è tolto la vita impiccandosi nella cella d’isolamento del carcere di Montacuto. L’esame autoptico che si è svolto ieri mattina all’obitorio dell’Inrca per mano del medico legale Raffaele Giorgetti, che ha confermato quanto era già sembrato evidente subito dopo la tragedia avvenuta nel pomeriggio del 5 gennaio. Sul corpo di Concetti, nato a Fermo da una famiglia di Rieti, non sono stati ravvisati segni di violenza. L’unico particolare: il drammatico segno attorno al collo.

Ma i quesiti formulati dal pm Marco Pucilli nell’ambito dell’inchiesta avviata per istigazione al suicidio (non ci sono indagati) andavano anche oltre l’accertamento delle cause della morte.

E dunque, il medico legale ha dovuto eseguire dei prelievi per gli esami tossicologici finalizzati a capire se il detenuto avesse assunto medicinali o sostanze. Risulta che Concetti fosse sotto terapia farmacologia, stante le sue condizioni psichiche e un disturbo relativo al bipolarismo, per cui anni fa il tribunale di Rieti gli aveva affidato una amministratrice di sostegno. Inoltre, il 25enne aveva scontato parte della pena (circa 4 anni, per reati contro il patrimonio) in una comunità terapeutica dove era entrato con una doppia diagnosi: tossicodipendenza e disturbi psichici.

L’ultimo saluto

La relazione del medico legale sarà pronta entro 90 giorni. Per l’autopsia la famiglia del giovane, assistita dall’avvocato Giacomo Curzi, ha nominato un consulente di parte: il dottor Andrea Mancini. Con la fine dell’accertamento, il pm ha dato il nulla osta per restituire la salma ai familiari. Il funerale si terrà questo pomeriggio, alle 14.30, a Rieti, nella chiesa di Santa Barbara in Agro.

Concetti si è tolto la vita nella cella di isolamento dove era stato collocato per motivi disciplinari dopo un’aggressione impartita a un agente della Polizia Penitenziaria. La mattina dello 5 gennaio aveva avuto un colloquio con i genitori. «Io mi ammazzo». Qualche ora dopo, il gesto estremo per cui la procura ha avviato un’indagine dopo la denuncia sporta dalla mamma.

Il trasferimento

A Montacuto il 25enne stava dallo scorso novembre, dopo un breve periodo passato (e pare senza problemi) nel carcere di Fermo. Avrebbe finito di scontare la sua pena ad agosto. Parte, prima di finire in cella, l’aveva trascorsa in comunità e parte in detenzione domiciliare. Il beneficio di poter stare a casa gli era stato tolto dal Tribunale di Sorveglianza alla fine della scorsa estate: per due volte non avrebbe rispettato gli orari di rientro e le disposizioni impartite dal Sert. A Montacuto aveva detto ai familiari e al suo avvocato di voler andare in una comunità. Non c’è stato tempo per presentare l’istanza di trasferimento.

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