ANCONA - Nel corso di una vacanza estiva, avrebbe cercato di adescare la nipote minorenne, tra espressioni a luci rosse e sfioramenti delle parti intime. È questa l’accusa che la procura di Ancona ha mosso nei confronti di un 42enne residente in Emilia Romagna che nell’agosto del 2019 era venuto a Numana con la sua famiglia per trascorrere le ferie. In quel contesto, a dividere l’appartamento con lui c’era anche la nipote 15enne.
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Era stata lei a correre dai genitori con un file audio che comprometteva il 42enne: con il cellulare, la minore aveva registrato un momento intimo in cui il parente – stando all’accusa – aveva cercato di approfittare di lei, toccandole le parti intime.
L’uomo, dopo la denuncia sporta dalla vittima e l’apertura del fascicolo da parte del pm Rosario Lioniello, è finito a giudizio dal gup Francesca De Palma.
Gli apprezzamenti morbosi sarebbero avvenuti quando l’uomo era solo con la minore. In un’occasione lei avrebbe attuato una tattica per stanare il 42enne e dimostrare le molestie subite durante un periodo che doveva essere solo di svago e spensieratezza. Da quanto emerso nel corso dell’indagine, lei – in un momento in cui era rimasta da sola con lo zio – aveva azionato il registratore audio del suo smartphone, nascondendo il dispositivo. In quel frangente, il cellulare avrebbe annotato gli atti sessuali compiuti sulla minore, fatti principalmente di palpatine indirizzate al seno. Una volta “incastrato” il 42enne, la minore non aveva esitato a far ascoltare l’audio ai genitori, poi trascritto e messo agli atti come prova dell’accusa. Dopo aver ricevuto l’atto della conclusione delle indagini, il 42enne ha deciso di patteggiare, senza dunque finire a dibattimento. La pena stabilita è di un anno e quattro mesi, con la sospensione condizionale.