ANCONA Le rapina a un gruppo di ragazzini sotto i portici di piazza Cavour, spalleggiato da un un altro bullo, poi la coltellata a una festa per avere i soldi - questa la ricostruzione della polizia - della droga venduta a un 16enne. Si allunga la striscia di guai per il 19enne di origine sudamericana fermato venerdì dalla Squadra Mobile dopo il party in una villa della Baraccola finita nel sangue. Il giovane è stato inizialmente denunciato per tre reati: detenzione ai fini di spaccio, perché durante la perquisizione domiciliare gli agenti hanno trovato 45 grammi di hashish, tentata estorsione e lesioni aggravate. Queste ultime due contestazioni hanno per vittima il 16enne anconetano rimasto ferito alla schiena dal coltello impugnato, per l’accusa, dal sudamericano.
Un’altra accusa
Ieri, all’aggressore è stata notificata un’altra denuncia per cessione di stupefacenti.
Il minorenne, che ha dovuto subire un piccolo intervento per mettere i punti e arginare la ferita, è ancora ricoverato all’ospedale di Torrette. La prognosi iniziale è di 10 giorni. Fortunatamente, non è mai stato in pericolo di vita. Il fendente ha toccato il muscolo, ma non è andato in profondità. L’arma dell’aggressione non è stata trovata: il 19enne se ne sarebbe sbarazzato dopo aver lasciato la festa.
Il blitz sotto i portici
Nonostante la giovane età, il sudamericano è già un volto noto alle forze dell’ordine. Tanto che il 3 ottobre dovrà comparire davanti al gup del Tribunale dei Minorenni per un fatto accaduto quanto aveva 17 anni. Risale al 30 agosto del 2021 e in quell’occasione, stando alla ricostruzione accusatoria, era andata in scena una rapina ai danni di tre ragazzini, sotto i portici di piazza Cavour. Ad agire sarebbero stati il sudamericano e un altro ragazzino che, all’epoca, aveva solo 15 anni e che ora è recluso in carcere dopo aver subito una condanna a due anni e mezzo per un’altra rapina, avvenuta nei bagni pubblici di piazza Roma.
Per quanto riguarda l’episodio di piazza Cavour, era avvenuto proprio davanti a un Kebab, dove stavano pranzando tre quindicenni. Stando al quadro accusatorio, i due bad boys si erano avvicinati con la scusa di chiedere due euro per comprare una bottiglietta d’acqua. Alla risposta negativa, un ragazzino era stato preso per il collo e rapinato del portafoglio. A un altro gli avevano strappato il borsellino dalle mani.