Ragazzina molestata mentre passeggia: «Quelle avances erano abusi sessuali»

Ragazzina molestata mentre passeggia: «Quelle avances erano abusi sessuali»
Ragazzina molestata mentre passeggia: «Quelle avances erano abusi sessuali»
di Federica Serfilippi
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Venerdì 19 Marzo 2021, 06:50

ANCONA  - A bordo della sua auto aveva intercettato sulla riviera del Conero una minore che stava passeggiando da sola. Sporgendosi dal finestrino, le aveva rivolto un chiaro invito a sfondo sessuale. Al rifiuto della ragazza, aveva invertito il senso di marcia e si era messo al suo inseguimento.

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È questo il quadro accusatorio che la procura generale ha formalizzato nei confronti di un 64enne anconetano, indagato per tentata violenza sessuale e violenza privata nei confronti di una giovane che, al momento dei fatti, aveva 17 anni.

Per tale fascicolo procede direttamente l’ufficio del procuratore generale Sergio Sottani. In un primo momento, infatti, la Procura ordinaria – dopo la denuncia sporta dalla vittima – aveva chiesto l’archiviazione. L’indagine, dunque, era destinata a terminare con un nulla di fatto. Prima che si arrivasse a ciò, il dottor Sottani ha avocato le indagini, ritenendo necessario approfondire i termini dell’inchiesta legata all’episodio di molestie avvenuto il 9 giugno del 2020, tra i comuni di Sirolo e Numana, non tanto distante dal villaggio Taunus.


Nei giorni scorsi al 64enne è stato recapito l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a cui potrà rispondere facendosi interrogare dagli inquirenti oppure depositando una memoria difensiva. Come si è arrivati alla denuncia dell’uomo? Con un gesto d’arguzia della 17enne. Dopo aver seminato l’automobilista, mai visto prima di quel momento, con la madre era tornata sul posto dove era stata agganciata dallo sconosciuto. Essendo nelle vicinanze di una struttura ricettiva (un bed and breakfast), aveva richiesto ai proprietari la visione delle telecamere di videosorveglianza, convinta che avessero ripreso il veicolo dell’uomo. Dai frame, la ragazza era riuscita ad intravedere la targa della vettura condotta dal 64enne. Di lì, la denuncia sporta ai carabinieri della stazione di Numana, il riconoscimento dell’uomo che l’aveva adescata e poi gli atti trasmessi al terzo piano del tribunale di corso Mazzini. 


Secondo quanto riferito dalla vittima, il 9 giugno dello scorso anno, il 64enne – dopo aver notato passeggiare la minore nella corsia opposta alla sua – aveva fatto inversione di marcia nel parcheggio della struttura ricettiva per poi fermarsi a bordo strada per incrociare la ragazza. Al suo passaggio, stando all’ipotesi accusatoria, le avrebbe proferito un inequivocabile invito sessuale. Lo avrebbe ripetuto anche una seconda volta, sporgendosi questa volta con il busto dalla portiera, forse per farsi sentire meglio. A quel punto – dice la procura – si sarebbe messo all’inseguimento della minore, costretta a fuggire dalla parte opposta della carreggiata e a passare per i campi per cercare riparo. La 17enne era corsa a casa, seminando l’automobilista. L’episodio del presunto inseguimento ha figurato l’ipotesi accusatoria di violenza privata. Il duplice invito a luci rosse ha invece fatto scattare il reato di tentata violenza sessuale. Ora, il 64enne potrà difendersi presentando una memoria oppure facendosi ascoltare dagli inquirenti. Poi, il procuratore generale deciderà o meno se chiedere il rinvio a giudizio e portare l’uomo sul banco degli imputati.

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