ANCONA - Il cantiere infinito vede la luce. «Entro la fine dell’anno o al massimo nei primissimi mesi del 2022 i lavori saranno ultimati», ha annunciato Giovanni Guidi, direttore dell’Area Vasta 2, nella quarta commissione consiliare. Dovevano essere pronti due anni fa i due padiglioni dell’ex Umberto I destinati ad ospitare uno la Casa della Salute (con medici di base, pediatri di libera scelta, continuità assistenziale, 54 ambulatori, gli infermieri di comunità e le attività di laboratorio), l’altro 48 letti per anziani, tra Hospice (8 posti), Residenza protetta per demenze (18) e Rsa (22). E invece, alla fine, i due padiglioni verranno alla luce - se tutto filerà liscio - dopo 6 anni di lavori (avviati nell’aprile 2016) il cui costo, nel frattempo, è lievitato da 6,5 a 7,8 milioni (più Iva) a seguito delle due perizie di varianti.
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Le prima, hanno spiegato il dottor Guidi e l’ingegner Claudio Tittarelli, «si è resa necessaria perché al momento delle demolizioni sono emersi degli imprevisti strutturali, dunque abbiamo dovuto rivedere la modellazione dell’edificio».
«Da cronoprogramma, il tempo stimato per il completamento di tutta l’opera è di 5 mesi: siamo infatti all’80% dei lavori, con il padiglione 1 che richiede solo alcune finiture e opere edili al piano terra. In tutto questo - ha aggiunto Guidi - abbiamo registrato una battuta d’arresto a causa del Covid, ma i tempi si sono prolungati anche perché da un lato abbiamo dovuto attendere il parere della Soprintendenza su questi che sono edifici tutelati, dall’altro è intervenuta una modifica alla legge regionale 20 che ci imporrà di richiedere l’autorizzazione per il riconoscimento della modifica della destinazione del padiglione 2, a seguito dell’inserimento degli 8 posti dell’hospice».
Ma in questa gincana progettuale è subentrato un altro intoppo: il cantiere ha subito un nuovo stop parziale «per le interferenze con le aree esterne» e per la necessità «di rivedere la sistemazione del piazzale antistante e dei camminamenti sul retro», ha spiegato Guidi. L’area esterna, infatti, è di pertinenza della Saco, la Santarelli Costruzioni, il cui fallimento nel novembre 2019 si è tradotto nell’incompiuta-horror che domina la scena sul retro dei padiglioni con i suoi palazzoni fantasma e 4 ettari e mezzo di degrado totale. «Dopo il fallimento abbiamo dovuto rivedere i confini della struttura», ha specificato Guidi. Così si è dovuto procedere con un appalto per l’esecuzione di queste opere complementari, fermo restando che l’obiettivo dell’Asur è consegnare l’intera struttura entro l’inizio del 2022 per provvedere poi «all’acquisto delle attrezzature biomediche e all’assunzione del personale». All’ex Umberto I si trasferiranno tutti gli ambulatori attualmente presenti al Viale della Vittoria, in quella che verrà ribattezzata la “Casa della Salute”. Nel padiglione 2, invece, vincoli strutturali hanno imposto la riduzione dei letti che, da 70 programmati, scenderanno a meno di 50: in particolare, i 30 della Rsa che figuravano nel progetto iniziale si ridurranno a 20-22, previa autorizzazione della Regione.