ANCONA Il terremoto di mercoledì mattina ha aperto ferite sulle chiese della Diocesi di Ancona Osimo. Diverse sono state quelle che registrano caduta di intonaci o calcinacci ma, come spiega l’Arcivescovo Angelo Spina. Spina ha emesso un’ordinanza che prevedeva la chiusura per 24 ore di tutte le chiese solo per motivo di sicurezza ed in attesa dei sopralluoghi di tecnici ed ingegneri ma già oggi la gran parte delle chiese riaprirà regolarmente al culto. Salvo quelle che hanno delle criticità. E’ il caso della chiesa dei Salesiani di Corso Carlo Alberto che è stata subito chiusa al pubblico appena si è verificata la prima scossa. In quel momento veniva celebrata la Messa e i fedeli sono state fatti immediatamente uscire. «A terra sono caduti calcinacci in abbondanza - racconta il vice parroco Angelo Passeri - e stiamo ancora aspettando i vigili del fuoco per un sopralluogo. Nel frattempo le funzioni religiose le abbiamo spostate nel vicino salone Margherita, che non ha subito danni come anche l’intero nostro complesso».
Le conseguenze
Continua il viceparroco: «L’unica danneggiata è la chiesa che andrà messa di nuovo in sicurezza.
I danni a Posatora
L’altra chiesa chiusa, ma lo era già per problemi statici, è quella antica di piazza Padella a Posatora. «Il terremoto ha ampliato le crepe- afferma l’Arcivescovo Spina – e chissà quando sarà possibile riaprirla. Ieri ero al santuario di Campocavallo per l’annunciata visita pastorale, la chiesa era agibile con solo una piccola porzione transennata ma in sicurezza. Nelle altre chiese che hanno subito danni si procederà allo stesso modo, delimitando le zone in cui sono caduti materiali e permettere la normale attività religiosa».