Ancona, pioggia di calcinacci, Salesiani senza messa: «Speriamo per Natale»

Ancona, pioggia di calcinacci, Salesiani senza messa: «Speriamo per Natale»
​Ancona, pioggia di calcinacci, Salesiani senza messa: «Speriamo per Natale»
di Roberto Senigalliesi
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Venerdì 11 Novembre 2022, 03:50

ANCONA Il terremoto di mercoledì mattina ha aperto ferite sulle chiese della Diocesi di Ancona Osimo. Diverse sono state quelle che registrano caduta di intonaci o calcinacci ma, come spiega l’Arcivescovo Angelo Spina. Spina ha emesso un’ordinanza che prevedeva la chiusura per 24 ore di tutte le chiese solo per motivo di sicurezza ed in attesa dei sopralluoghi di tecnici ed ingegneri ma già oggi la gran parte delle chiese riaprirà regolarmente al culto. Salvo quelle che hanno delle criticità. E’ il caso della chiesa dei Salesiani di Corso Carlo Alberto che è stata subito chiusa al pubblico appena si è verificata la prima scossa. In quel momento veniva celebrata la Messa e i fedeli sono state fatti immediatamente uscire. «A terra sono caduti calcinacci in abbondanza - racconta il vice parroco Angelo Passeri - e stiamo ancora aspettando i vigili del fuoco per un sopralluogo. Nel frattempo le funzioni religiose le abbiamo spostate nel vicino salone Margherita, che non ha subito danni come anche l’intero nostro complesso».

Le conseguenze

Continua il viceparroco: «L’unica danneggiata è la chiesa che andrà messa di nuovo in sicurezza.

Speriamo che in un mese sia possibile completare l’intervento in modo da poter essere agibile per Natale». L’altra chiesa chiusa è quella di San Domenico, in piazza del Papa, retta dai padri domenicani, la cui proprietà è del Comune. «La chiesa è chiusa – afferma padre Giordano e non sappiano quando potrà tornare essere agibile. L’impressione che fra affidamento dei lavori di ripristino e la realizzazione passi del tempo. Speriamo che per Natale possa accadere ma bisogna correre. Peccato, avevamo preparato il presepe. Già due anni fa, in occasione di un primo intervento, mentre quello più consistente dovrebbe essere realizzato in futuro, ci volle parecchio tempo. Si tratta di togliere le reti di protezione sul pavimento su cui sono caduti intonaci e calcinacci dalla volta e dalla navata e non dovrebbe richiedere molto tempo ma la burocrazia potrebbe avere la sua parte. Speriamo che il Comune ci aiuti e si riesca ad aprire la chiesa per le festività natalizie perché non abbiamo una soluzione alternativa».

I danni a Posatora

L’altra chiesa chiusa, ma lo era già per problemi statici, è quella antica di piazza Padella a Posatora. «Il terremoto ha ampliato le crepe- afferma l’Arcivescovo Spina – e chissà quando sarà possibile riaprirla. Ieri ero al santuario di Campocavallo per l’annunciata visita pastorale, la chiesa era agibile con solo una piccola porzione transennata ma in sicurezza. Nelle altre chiese che hanno subito danni si procederà allo stesso modo, delimitando le zone in cui sono caduti materiali e permettere la normale attività religiosa».

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